Burnout, la patologia che affligge i lavoratori sotto stress

Stress da lavoroStress da lavoro

Con la crisi economica europea, i tagli al personale e i budget spesso ridotti, la pressione sui lavoratori sta prendendo il sopravvento.

E cresce quella che negli ultimi anni è stata definita la sindrome da esaurimento lavorativo, indicata dal termine inglese burnout, comunemente tradotto in italiano con “bruciato, scoppiato”. Più precisamente si tratta di logorio professionale, una forma più grave dell’ordinario stress lavorativo e con conseguenze negative in termini di salute e produttività. La prima indagine in questo senso è stata compiuta in Francia da una società di consulenza specializzata in rischi professionali: sono oltre 3 milioni le persone sull’orlo di una crisi di nervi dovuta a stress, circa il 12% degli occupati.

Il fenomeno è stato riscontrato in tutte quei mestieri legati alla gestione quotidiana dei problemi delle persone in difficoltà, a partire dai poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco, fino ai consulenti fiscali, avvocati, nonché in quelle tipologie di professioni educative (es. insegnanti) che generano un contatto, spesso con un coinvolgimento emotivo profondo, con i disagi degli utenti con cui lavorano e di cui guidano la crescita personale. Dallo studio sono emersi tre aspetti caratteristici del burnout: esaurimento emotivo vissuto come un inaridimento interiore; depersonalizzazione, con la tendenza a reagire in modo freddo o persino cinico nei confronti delle persone destinatarie della propria attività lavorativa; infine sfiducia nelle proprie capacità, diminuzione delle ambizioni che spesso trasforma il lavoro in una attività esclusivamente remunerativa. Le conseguenze potrebbero essere molto serie e, se il problema non viene affrontato, è facile che si incorra in soluzioni risolutorie come l’abuso di sostanze o attività poco salutari come il gioco d’azzardo, che potrebbero aggravare maggiormente la situazione.

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