Ernia iatale, circa 18 milioni di italiani ne soffrono

Ernia iataleErnia iatale

L’ernia iatale è un disturbo con il qu­ale convivono circa 18 milioni di italiani. Si è af­fetti da ernia iatale quando una porzione della parte superiore dello stomaco passa attraverso il diaframma spostandosi verso l’alto e invadendo la zona del torace.

Così l’apertura dello ia­to (dove l’esofago passa attraverso il diaframma) è più larga del normale e qu­esta parte di stomaco fuoriesce formando un’ernia. Sembra che ad au­mentarne il rischio siano soprattutto i naturali processi di invecchiamento dei tessuti e di tutto l’apparato digerente, ma anche anche l’obesità, la gravidanza e il meteorismo. Inoltre altri fattori scatenanti possono essere alcune posizioni e particolari movimenti, come la posizione sdraiata o i piegamenti in avanti, l’acidità, il vomito o la salivazione intensa.

L’ernia ia­tale può essere asintomatica o dare di­sturbi legati al reflusso dei succhi ga­strici che entrano in contatto con l’esofago. Viene diagnosticata attraverso una radiografia con mezzo di contrasto o con la gastroscopia. Le possibili complicazioni dell’ernia iatale sono: esofagite da reflusso (bruciore di stomaco cronico con infiammazione dell’esofago nella sua parte inferiore; anemia; ulcere e restringimento dell’esofago con problemi nella deglutizione; problemi respiratori. La terapia si basa su farmaci che inibiscono la se­crezione acida dello stomaco (gli an­ti­acidi) e, in casi estremi, si può considerare l’intervento chirurgico. Inol­tre si sconsigliano le sostanze che au­mentano il reflusso degli acidi nell’esofago, come ad esempio nicotina (si­garette), caffeina, cioccolato, cibi ricchi di grassi, menta e alco­ol. Altra strategia da adottare è quella di fare pasti meno sostanziosi e più frequenti e lasciar passare almeno 2 o 3 ore tra la cena e il momento in cui si va a dormire. Nel letto, rialzare l’appoggio per la testa di 20-30 cm, questo permetterà di tenere lontano gli acidi dallo stomaco durante il sonno.

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