Il palazzo del Dalai Lama, chiamato Potala, è situato sulla Collina Rossa, un affioramento roccioso che troneggia sulla città santa di Lhasa, in Tibet. È un’autentica meraviglia da visitare.
Il nome Potala deriva dal sanscrito e significa “montagna di Buddha”. Il palazzo si erge su 13 piani con grandi mura bianche inclinate, innumerevoli finestre e file di tetti piatti. Fu residenza invernale fino al quattordicesimo Lama che nel 1959 fu costretto a fuggire in India. Oggi è un museo. In più di mille stanze sono custodite circa 200 mila statue sacre e 10 mila reliquiari. Il Palazzo Rosso è la parte dedicata agli studi religiosi ed alla preghiera, mentre il Palazzo bianco ospita la residenza del Dalai Lama. Un tempo oltre agli uffici statali, quartieri per i lavoratori e una scuola per i monaci buddhisti, c’erano anche sale per la meditazione, biblioteche, armerie, granai, e persino una prigione sotterranea chiamata La Grotta degli Scorpioni. La tomba del tredicesimo Dalai Lama si trova ad ovest della Grande Sala Occidentale, e può essere raggiunta solo in compagnia di un monaco o di una guida del Potala.
Costruito nel 1933, lo stupa gigante contiene gioielli inestimabili ed una tonnellata di oro. Il titolo di Dalai Lama, conferito al capo religioso e politico del tibet, significa “oceano di saggezza”. La successione avviene attraverso la reincarnazione e quando un capo muore, comincia la ricerca del bambino nel quale si presuppone egli si sia reincarnato. Una volta individuato il ragazzo viene sottoposto a diverse prove e infine portato a Lhasa dove viene educato prima di assumere il suo ruolo all’età di 18 anni. Dal 1 maggio 2003, il numero di turisti ammessi a palazzo è limitato a 1600 al giorno, le ore di apertura, però, sono state aumentate durante il periodo di alta stagione, tra luglio e settembre, quando oltre 6 mila persone al giorno vanno a visitare il luogo.