“Caccia al Cervo Stop” è la decisione del Consiglio di Stato: i primi commenti

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Caccia al cervo sospesa, esulta il M5S: “Consiglio di Stato mette una pietra sopra il folle progetto della Giunta Marsilio”

“Accogliamo con soddisfazione la decisione, da parte del Consiglio di Stato, di sospendere la caccia al cervo in Abruzzo. Si tratta di un passo di straordinaria importanza verso una pronuncia definitiva nel merito, la stessa per cui continueremo a lavorare come fatto fino ad oggi in stretta collaborazione con le associazioni del territorio, con le istituzioni locali che hanno mostrato una spiccata sensibilità e con i tanti volontari e attivisti che sono scesi in strada insieme a noi per protestare contro uno dei tanti provvedimenti folli della Giunta Marsilio. Adesso esultiamo per questo risultato ma, già da domani, continueremo a spenderci per la tutela di uno degli animali simbolo della nostra regione. Il nostro impegno non termina qui ma anzi, alla luce di questa sentenza, ne esce ancora più rafforzato e determinato ad andare avanti”. A dichiararlo sono Francesco Taglieri e Erika Alessandrini, Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle.

“Le parole del Consiglio di Stato sono chiare e non lasciano spazio a dubbi quando recitano che ‘per l’effetto, in riforma dell’ordinanza impugnata, accoglie l’istanza cautelare in primo grado e, per l’effetto, sospende la delibera regionale impugnata‘. Un’affermazione netta su cosa non può essere fatto, non nelle modalità e nei tempi che quest’amministrazione regionale aveva immaginato quando proponeva l’abbattimento di 469 esemplari predisponendo, peraltro, un tariffario per poterli uccidere, cuccioli e madri comprese. Come Consiglieri regionali abbiamo fatto moltissime audizioni nelle Commissioni del Consiglio regionale, chiedendo all’Assessore Imprudente, primo fautore di questa rinnovata stagione di caccia, di tornare sui propri passi, di ascoltare le infinite proteste levatesi dall’opinione pubblica italiana, di rendere merito agli studi che spiegano come la caccia non sia la soluzione più pertinente e di studiare, quindi, modelli nei quali la convivenza tra uomo e fauna selvatica è virtuosa e dunque possibile”.

“Altro passaggio di straordinaria importanza in questa sentenza è quello relativo all’omesso monitoraggio con riferimento al Piano faunistico venatorio nell’ambito della Valutazione Ambientale Strategica (‘… sia pure in esito alla sommaria delibazione propria della fase cautelare, si apprezzano profili di possibile fondatezza del ricorso di primo grado, che meritano adeguato approfondimento specie con riferimento alla questione dell’omesso monitoraggio’). Insomma, Imprudente e tutto il centrodestra sono stati sordi a qualsiasi alternativa, chiusi a riccio sui loro interessi anche quando cercavamo dialogo e spiegazioni, invece di propaganda e slogan elettorali. Non hanno mai voluto realmente aprire alla possibilità di rivedere questa scelleratezza, ed ora che il Consiglio di Stato si è pronunciato, dovrebbero fare ammenda con tutti gli abruzzesi per la pessima figura che hanno fatto fare alla nostra regione. L’Assessore Imprudente, sconfitto in maniera così perentoria, dovrebbe altresì riconsegnare le deleghe del proprio mandato”.

CDS salva i Cervi d’Abruzzo, ON. Brambilla: “VITTORIA, CI HANNO DATO RAGIONE”

“Vittoria: è una bellissima giornata per i cervi dell’Abruzzo e per tutti coloro che amano gli animali e la natura”. Lo afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la tutela dell’Ambiente e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, commentando la decisione del Consiglio di Stato di accogliere il ricorso presentato dalla LEIDAA e da altre associazioni e di sospendere la deliberazione della Regione che consentirebbe l’abbattimento di 469 cervi considerati in soprannumero.

“I magistrati amministrativi di secondo grado – spiega – hanno riconosciuto la fondatezza del ricorso che era stato respinto in primo grado e hanno ricordato che la Regione potrebbe adottare misure per la prevenzione di incidenti stradali, “come l’apposizione di recinzioni e la realizzazione di attraversamenti faunistici”. Esattamente ciò che propone uno dei miei emendamenti alla legge di bilancio”. Quindi i cervi, per ora, non si toccano.

“La popolazione di cervi in Abruzzo – prosegue la deputata – non ha avuto una “proliferazione anomala”, ma un aumento contenuto per l’abbandono delle terre agricole da parte dell’uomo e l’abbondanza di cibo, in un territorio dove la presenza del lupo fa da naturale contrappeso. I danni agli agricoltori sono tutto sommato limitati – l’anno scorso la Regione ha speso 170 mila euro in indennizzi – e non è neppure certo che gli abbattimenti riducano davvero le perdite nelle colture. Anzi, come dimostrano esperienze pregresse con altre specie, non hanno mai risolto veramente i problemi. Sotto la maschera del piano di contenimento, c’è un programma venatorio a vantaggio dei cacciatori, la lobby più vezzeggiata da tutte le Regioni italiane, del loro divertimento e delle loro casse (i proventi da tariffario andrebbero agli Ambiti territoriali di caccia). Ma il conto vero lo pagherebbe Bambi, con la sua pelle. E tutti noi diventeremmo più poveri”.

“Ringrazio perciò, una per una – conclude – tutte le personalità dello spettacolo e della cultura che hanno accolto l’invito della nostra LEIDAA e del nostro movimento culturale “La coscienza degli animali” a rivolgere alla Regione Abruzzo un accorato appello per fermare quest’ inutile strage”.

WWF: grande vittoria delle associazioni che hanno illustrato davanti al massimo organo di giustizia amministrativa le loro ragioni a difesa dei cervi, ottenendo un riscontro positivo. Questa pronuncia potrà rappresentare un importante precedente per il futuro.  

I cervi d’Abruzzo sono salvi. Il Consiglio di Stato infatti ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni LAV, LNDC Animal Protection e WWF Italia e ha confermato la sospensione della delibera della Giunta Regionale che disponeva l’uccisione di 469 cervi, cuccioli compresi. La vicenda aveva suscitato grande indignazione anche al di fuori del mondo animalista e ambientalista, raccogliendo appelli da parte di numerose personalità dell’arte e della cultura, oltre a 136mila firme con una petizione online e decine di migliaia di e-mail di protesta inviate dai cittadini all’amministrazione regionale.

“Si tratta di un precedente importante per chiarire che la programmazione venatoria deve essere fondata su dati certi, raccolti nelle modalità previste dalla legge. Cosa che non è avvenuta in questo caso, come conferma questa pronuncia del Consiglio di Stato. Una pronuncia che potrà valere anche per altre Regioni e riguardanti altri animali”, afferma Michele Pezone, l’avvocato che ha curato, insieme all’avvocato Francesco Paolo Febbo, il ricorso presentato da LAV, LNDC Animal Protection e WWF Italia.

LAV, LNDC e WWF esprimono soddisfazione per il risultato ottenuto in difesa di animali che rischiavano di essere uccisi senza alcun motivo reale, se non per fare l’ennesimo regalo alla lobby venatoria che rappresenta un bacino elettorale importante per una certa parte politica.

 “Il fatto che il Consiglio di Stato abbia ritenuto valide le nostre ragioni ci riempie di soddisfazione perché è la dimostrazione che eravamo e siamo nel giusto. Il Consiglio di Stato rimane un baluardo di legalità e di rispetto delle norme, sempre prezioso quando si tratta di arginare politiche che vanno contro gli animali e l’ambiente. Dedichiamo questa vittoria alle centinaia di migliaia di cittadini che hanno sostenuto le nostre iniziative a favore dei cervi abruzzesi e ai milioni di turisti che ogni anno affollano la Regione attratti dalla sua natura e dagli animali selvatici che la popolano”, dichiarano le Associazioni.

Daniele Licheri, Segretario Regionale Sinistra Italiana: Stop alla mattanza dei cervi: il CdS dà ragione al fronte del No

“È un’ulteriore conferma che avevano ragione le associazioni ambientaliste e Alleanza Verdi-Sinistra che da subito in Consiglio Regionale ha contestato questa inutile mattanza dei cervi”. Così Daniele Licheri, Segretario Regionale di Sinistra Italiana ed Enrico Perilli, membro della segreteria regionale di Sinistra Italiana con delega ad aree interne e parchi, commentano la sospensiva del Consiglio di Stato sulla delibera dei cervi. “E’ la seconda volta che il vicepresidente della Regione, Imprudente, viene bocciato: era già accaduto con la riperimetrazione del Parco Sirente Velino. Questo ennesimo fallimento della giunta regionale conferma la sciatteria e superficialità nelle procedure amministrative, oltre che una totale mancanza di visione politica rispetto alla gestione del nostro territorio. Tutta l’impalcatura non stava in piedi dall’inizio. Continuiamo a chiedere che vengano messe in campo soluzioni alternative, come in altre regioni e che lo stesso Consiglio di Stato in questa ordinanza richiama: recinzioni, attraversamenti sicuri. Noi ribadiamo la richiesta di queste soluzioni alternative e di un vero censimento fatto da tecnici e non da cacciatori”.

 

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