Comitato Pesacratutela/selfie: le 7 proposte indirizzate alla Soprintendenza Pescara-Chieti e all’Amministrazione comunale di Pescara

casino di caccia e filanda Pescara

Il Comitato Pescaratutela/Selfie sottolinea con soddisfazione come alcune iniziative inerenti il Patrimonio storico-culturale della nostra città, su cui anche il nostro Comitato ha fornito le giuste e motivate sollecitazioni, sono nella condizione di essere avviate ad una positiva evoluzione grazie all’intervento delle istituzioni locali, quali il Comune e la Soprintendenza e ci si riferisce in particolare a Rampigna, ai sotterranei del Bastione S. Vitale, all’avvio dei lavori del Circolo Canottieri e alla riconsegna della Chiesa di S. Anna alla comunità, interventi che hanno visto i funzionari della Soprintendenza Aldo Pezzi, Roberto Orsatti e Andrea Staffa in prima linea

Questa positiva evoluzione ha indotto il nostro Comitato a soffermarsi su alcune nuove emergenze e a tal proposito ha avviato degli incontri con i succitati esponenti della soprintendenza e dell’amministrazione comunale.

Gli ARGOMENTI su cui ci siamo soffermati sono:

 

la pineta Pescara1 Rivisitazione della denominazione della Pineta cosiddetta dannunziana. Il nostro Comitato da tempo si sta occupando della rilettura delle denominazioni di elementi storici della nostra città. A questo proposito ci siamo soffermati sull’esigenza di ridenominare l’attuale “Riserva dannunziana” in quanto storicamente la Pineta di Pescara è legata alla famiglia d’Avalos, come ha sottolineato Mariano Marrone nella sua pubblicazione Storia dei D’Avalos. Riteniamo che alla luce della possibile acquisizione da parte del Comune di Pescara del Comparto della Pineta denominato ex-galoppatoio, si potrà riparare parzialmente a questa anomalia. Infatti, tale comparto è costeggiato da Via d’Avalos e pertanto deve essere denominato “Parco d’Avalos”, lasciando agli altri comparti quella di Pineta dannunziana.

 

 

filanda giammaria Pescara2- Il Nucleo Giammaria, costituito dalla Filanda, buttata giù dalle ruspe, dal Castelletto, i cui proprietari eredi Giammaria stanno avviando un’opera di recupero, ma soprattutto dal Casino di caccia di proprietà del Comune, merita grande attenzione. Al di là delle iniziative in itinere per definire la funzione dell’area su cui gravava la Filanda, riteniamo che il Casino di Caccia merita molta attenzione in quanto si sta deteriorando per l’abbandono. Questo edificio è sicuramente un elemento di grande importanza storica in quanto è stato Patrimonio della famiglia Borbone, pertanto è nostra intenzione sollecitare il Comune, proprietario della struttura, al recupero e alla valorizzare, unitamente a tutto il Nucleo Giammaria.

 

 

parete chiesa-convento s. agostino - Pescara3- Ruderi della chiesa/convento medievale di S.Agostino.

Nell’isolato compreso fra il Bagno Borbonico ed il Mercato coperto di Pescara, ove sorge oggi il fatiscente edificio del Centro Nazareth, proprio a lato della testata del ponte sul fiume Pescara esisteva sin dal medioevo il convento di Sant’Agostino, raffigurato nella Pianta di Pescara del Marchese di Celenza Val Fortore Carlo Gambacorta, databile al 1598, il cui isolato arrivava fino alla zona oggetto di scavi archeologici nel 2013, ed appare ancora riportato nella Pianta di Pescara del 1886.

I saggi del Gennaio 2013 coordinati da Andrea Staffa, archeologo già funzionario della Soprintendenza ai Beni Culturali, ed in particolare eseguiti, anche grazie alla disponibilità dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne e del Centro Paolo VI, conducendo tali saggi nel cortile retrostante lo stabile, a lato di via Orazio, a breve distanza dal Bagno Borbonico cinquecentesco, che ha ripreso anche qui avanzi delle mura bizantine e medievali della città, è emersa la pavimentazione della Chiesa e del Convento. Oggi rimane un rudere a testimonianza del “medioevo di Pescara”, ed infatti è l’unico elemento riconducibile a tale fase storica, pertanto si ritiene opportuno un intervento di salvaguardia di questo rudere.

 

Liceo ginnasio Gabriele d'Annunzio Pescara4 – ll Liceo Ginnasio “Gabriele D’Annunzio” di Pescara, istituito nel 1923, fondato e diretto dai Professori Alberto Olivieri ed Elio Ruotolo, che diedero inizio ai corsi il 22 ottobre 1923. L’edificio dopo un secolo è rimasto intatto ed è situato in Via d’Annunzio 131. E’ un immobile che va tutelato. Si legge nell’opuscolo promozionale dell’iniziativa:     “Locali nuovissimi appositamente trasformati e forniti di tutto ciò che, secondo le norme dell’igiene moderna, si possa desiderare. Corpo insegnante scelto, costituito da Professori laureati che già hanno lungamente insegnato nelle Scuole regie. Programmi ed orario governativi. Ordinamento interno razionale, geniale ed atto a favorire il progresso degli alunni.. Premiazione annuale. Sarà fornito di Gabinetto di Fisica, Chimica e Storia Naturale, e di annessa Biblioteca circolante. Tasse scolastiche modiche. Notevoli riduzioni di esse in casi particolari”. La straordinaria ricerca è stata condotta dai soci del nostro Comitato Maria Cristina Semproni e Annamaria Giannuzzi.

 

il nucleo complessivo di fonte borea5- Fonte Borea.

Nel 2013 durante i lavori di rifacimento di tratti di strada tra Via delle Fornaci e Via Fonte Borea del telegrafo venne alla luce la Fontana che ha dato il nome a tutta la zona: Fonte Borea. I tecnici comunali durante i lavori furono allertati dal nostro Comitato della possibilità dell’individuazione del rudere, di cui si era certi dell’esistenza, ma senza l’esatta conoscenza dell’ubicazione. Appena individuata la Fontana si ebbe subito la consapevolezza di essere dinanzi ad una struttura almeno medioevale, se non legata addirittura al periodo romano. Ci attivammo per coinvolgere l’archeoclub e la Soprintendenza. Giulio De Collibus per l’Archeoclub e funzionari per la Soprintendenza si adoperarono per il recuepro di tutta la Fontana, ma purtroppo il risultato fu che tutta l’ampio selciato della Fontana venne inesorabilmente ricoperta dall’asfalto lasciando solo un miserabile cespuglio. Ora occorre riportare alla luce tutta la fontana.

 

 

 

villa sabucchi Pescara6 -Villa Sabucchi.

Villa Sabucchi fu realizzato all’inizio dell’ottocento, evidentemente come villino per il mare di esponenti delle famiglie Patrizie di Città S. Angelo, tra cui i Coppa –Zuccari. All’epoca della venuta di Vittorio Emanuele II nella discesa per liberare il Regno di Napoli dai Borbone, il Villino era di proprietà di Emidio Zuccari, Sindaco di Città S. Angelo che offrì l’ospitalità al Re per la notte del 16 ottobre. La mattina del 17 ottobre entrò nella Piazzaforte, da cui la famosa frase “Oh, che bel sito….”. Dunque, questa villa rappresentò un momento importante nel passaggio del Re verso il Sud, dopo aver attraversato nella mattina del 16 il Tronto, segno di confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli. Della pregevole struttura non resta che un cumulo di macerie; infatti la villa fu abbattuta negli anni sessanta del novecento a causa di un tentativo, fortunatamente fallito, di lottizzazione dell’area. Al fine di recuperare quanto resta dell’edificio, valutata l’impossibilità e l’anti economicità di una ricostruzione filologica, si propone la rimozione manuale delle macerie recuperando tutti gli elementi lapidei di pregio che costituivano le pregevoli decorazioni delle facciate e dei “torrini” angolari, portando in luce i lacerti murari ancora in situ e i piani pavimentali così da rendere leggibile la pianta del piano terreno. Infine si propone la messa in sicurezza delle strutture ancora in elevato e delle pavimentazioni al fine di permettere ai visitatori di accedere senza pericoli negli ambienti così recuperati. Idea progettuale e iniziativa curate da Enrico Siena e Vittorina Castellano.

 

le statue di d'antino sul ponte littorio7 – Statue di Nicola D’Antino collocate sul Ponte Littorio.

Il nostro Comitato attraverso Licio Di Biase, Angela Appignani, Giulio De Collibus, Maria Cristina Semproni e Michele Del Castello (scomparso recentemente) il 24 ottobre del 2016 inoltrò una denuncia al Nucleo del Patrimonio Culturale dei Carabinieri e alla Polizia di Stato per “la sottrazione di n. 4 statue allegoriche in bronzo dell’artista Nicola D’Antino, all’epoca collocate sul Ponte Littorio a Pescara, oggi Ponte Risorgimento. In particolare, dalla lettura del libro dal titolo “L’architettura di Pescara nella prima metà del ‘900” a cura di Angela Appignani, la scrittrice Gabriella Albertini con il saggio “Le quattro statue allegoriche di Nicola D’Antino sul Ponte Littorio di Pescara” sottolinea l’asportazione delle citate statue da parte dei Tedeschi durante il secondo conflitto mondiale”. Il 10 giugno del 1944 il Ponte era completamente distrutto. Inoltre, in una nota del 20 novembre del 1941 dalla Prefettura di Pescara si sottolineava l’importanza storico-culturale delle Statue in bronzo sul Ponte Littorio da non rimuovere per la loro conservazione. Il Comitato Pescaratutela/selfie continuerà, attraverso il lavoro organizzativo di Angela Appignani, nell’impegno per il tentativo di rinvenire le Statue o almeno una di esse, affidandosi al sostegno delle Forze dell’ordine, attivate dalla denuncia. INOLTRE PROPONIAMO L’ACQUISTO DEL modello d’autore in bronzo di una delle quattro statue del Ponte Littorio e precisamente “Allegoria della pastorizia, in possesso di un collezionista. Su iniziativa del Comitato Pescaratutela ESPONEMMO ALL’AURUM IL 1° AGOSTO 2017 TALE MODELLO D’AUTORE, evento reso possibile grazie a Pasquale Del Cimmuto che intervenne alla manifestazione unitamente ad altre personalità e a Giovanni D’Antino, nipote dell’artista. Possiamo, comunque, sicuramente affermare che, Nicola D’Antino, è uno degli ultimi esponenti di quel movimento culturale che dalla fine dell’ottocento ha dato molto alla cultura nazionale ed internazionale e che aveva il centro nevralgico nel cenacolo michettiano. “Pescaratutela”, inoltre, ha provveduto due anni fa a sporgere una denuncia internazionale per la sottrazione delle quattro Statue, avvenuta ad opera dei tedeschi in ritirata agli inizi del giugno 1944. Un disperato tentativo di rintracciare i segni della memoria della città.

 

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