Cohousing per genitori separati in difficoltà economica

genitori separati

Sì della Giunta Comunale al sostegno del coniuge separato in situazione di difficoltà economica. Promosso il progetto di cohousing, cioè di coabitazione solidale.

Gli Assessori Allegrino e Natarelli

Gli Assessori Allegrino e Natarelli

Il fine è quello di dare un tetto a quanti, dovendo lasciare la casa comune, non abbiano modo di trovare altro alloggio. Previsto anche un servizio mensa, per limitare le spese alimentari.

In un locale comunale in via Ciafardini verranno ricavati gli alloggi, in un altro, nella ex circoscrizione di viale Bovio, verrà attivato il servizio mensa.

Si tratta di sostegno temporaneo (legato al perdurare dell’indigenza economica), finalizzato anche ad agevolare gli incontri del coniuge separato con i propri figli. Entrambe le misure hanno copertura finanziaria e strutture di riferimento per diventare operative in tempi brevissimi, hanno annunciato oggi l’assessore alle Politiche Sociali Antonella Allegrino e l’assessore Tonino Natarelli.

Natarelli ha inoltre specificato che il progetto scaturisce da un’analisi sociale che ha evidenziato l’esistenza di questa particolare problematica fra genitori separati che interessa principalmente i padri, ma che è applicabile anche alle madri che devono abbandonare il tetto coniugale.

L’assessore alle Politiche Sociali Antonella Allegrino spiega come il progetto di cohousing sia indispensabile per arginare una nuova forma di marginalità sociale rappresentata dai coniugi separati in difficoltà economiche.

“I padri separati sarebbero circa 4 milioni, tra questi 800mila toccherebbero la soglia della povertà. Le madri separate, nel 72% dei casi vedono i figli tutti i giorni. I padri, che hanno lo stesso diritto, sono invece appena il 9,2 %.

La mancanza di un alloggio li mette in difficoltà non solo psicologicamente, ma anche materialmente poiché non vi sono le condizioni per assolvere pienamente al proprio ruolo genitoriale. Sono numerose le situazioni, seguite dai nostri operatori dei servizi sociali, di papà separati che rischiano di restare senza un’abitazione, soprattutto se non possono contare su una rete parentale.

Come amministrazione comunale, vogliamo portare avanti questa esperienza di co-housing affinché i padri possano compiere un primo passo per ristabilirsi dal punto di vista economico, ma anche affettivo ed emotivo”.

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