Ensis minor, il cannolicchio pescarese è estinto

cannolicchi pescaresi

L’Ensis minor è il vero cannolicchio nostrano, cannilicchjie a Pescara e cannulotte a Silvi Ma­rina. In passato fu sempre confuso con l’Ensis solen siliqua o con la cosiddetta va­rietà mi­nor di questo, da cui è derivato il no­me specifico.

Anticamente molto comune, dalla fine degli anni 70 è diventato una rarità, un mollusco pregiato. I pochi esemplari, e di modeste dimensioni, si rinvengono ancora oggi sulle spiagge protette del Cerrano, dopo le mareggiate. La sua conchiglia equivalve è molto allungata, quasi un rettangolo con margini tronchi, la su­perficie è ricoperta da una pellicola lucente dal colore grigio-olivastro con flammule violacee.

Gli esemplari mediterranei superano difficilmente i 120 mm. Il cannolicchio vive infossato nella sabbia da pochi decimetri d’acqua fino a profondità che non superano i quattro metri. Pre­dilige sabbie fini con componente fangosa modesta per avere la prontezza ne­cessaria di ritirarsi in caso di pericolo. Oggi sul mercato si acquistano cannelli di vario ge­nere, ma nessuno ap­partiene alla specie che popolava le no­stre spiagge.

Il cannolicchio Ensis minor è praticamente scomparso dalle tavole abruzzesi a seguito del­la sua improvvisa e an­cora poco chiara rarefazione. In cucina questi prelibati molluschi si facevano apprezzare in vari modi, con la pasta, al gratin e nella variante più usuale, in umido con piccante cotti in padella, ma addirittura venivamo mangiati crudi, spesso anche in riva al mare appena raccolti.

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