Aggiornamento sull’omicidio Neri

marco riscaldati

Le 6 persone finite in manette questa mattina per l’omicidio Neri, in seguito al blitz dei carabinieri, gestivano un’attività di spaccio di droga e di detenzione di armi nel quartiere di San Donato.

Gli inquirenti hanno appurato che una pistola calibro 9 fu acquistata da uno degli arrestati insieme alla vittima. L’arma che uccise Alessandro era invece una calibro 7.

Questo il discorso del comandante provinciale dei Carabinieri, Marco Riscaldati:

“Alessandro Neri era un ragazzo molto attento e premuroso, che agiva con molta cautela ma era contiguo con questo ambiente. Era considerato colui che investiva denaro nel supportare le attività delinquenziali di una parte degli arrestati. Credeva che nella visione della vita potesse essere questo un ambito dal quale ricavare proventi per risollevare le sorti della famiglia. Era collaterale a questo gruppo, non organico. C’era grande rispetto e una grande ambizione. Il fatto che uno degli arrestati dichiari dell’acquisto di una pistola con Neri è segno evidente della contiguità. Queste 18 persone sono rappresentative del mondo dello spaccio di droga nel Pescarese. Parliamo di soggetti che si muovevano come piccoli satelliti, in maniera autonoma, ma essendo poi in grado di interagire”.

Potrebbe essere ipotizzato un omicidio per regolamento di conti, ma è ancora tutto da accertare.

 

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