Dopo il successo di Rebecca. La figlia del Diavolo, torna in libreria la scrittrice abruzzese Anna Maria Pierdomenico.
Il nuovo romanzo storico si intitola Il giglio insanguinato ed è edito da Tabula Fati. In questa sua ultima fatica, l’autrice di Francavilla al Mare, ci porta nel 1601, in una rete di intrighi tra la Roma governata dal papato e la Francia dell’epoca. La Parigi del ‘600 è descritta minuziosamente, dallo sfarzo del Louvre di Enrico IV ai miasmi dei vicoli più poveri, con una grande attenzione alla fedeltà della ricostruzione storica.
La storia prende le mosse dall’uccisione di un arcivescovo e vede di nuovo, dopo la piratessa Rebecca, come protagonista una donna giovane e volitiva, Fiamma Ranieri. Se il primo romanzo della Pierdomenico aveva fatto scomodare illustri paragoni, da Salgari a Wilbur Smith, con le sue atmosfere da classico dell’avventura, Il giglio insanguinato si pone nel filone del romanzo storico più canonico; nello stesso filone, per capirci, del Codice Da Vinci o de Il nome della rosa. Una sapiente commistione tra avventura e ricostruzione degli ambienti religiosi dell’epoca. Fiamma Ranieri è un personaggio moderno, una donna energica e fragile al tempo stesso, insospettabile spia al soldo del Vaticano. L’uscita del romanzo giunge in un periodo positivo per l’autrice che è anche una ricercatrice nel campo della biologia molecolare. Il racconto Clara, sul tema dei vaccini, definito “geniale” dal celebre studioso Burioni, verrà anch’esso presto pubblicato in un’antologia. Di questo vi daremo conto prossimamente, quando intervisteremo per voi la scrittrice.