La media della regione è inferiore a quella nazionale
Negli ultimi 18 anni circa 3 milioni di ragazzi italiani iscritti alle scuole superiori statali non hanno completato il loro percorso di studi. I numeri raccontano una realtà preoccupante: uno su tre si è disperso prima del quinto anno, “i fuoriusciti” prematuramente sono più del 30% dei circa 9 milioni di ragazzi che hanno iniziato le superiori.
La dispersione scolastica è considerata l’anticamera del fenomeno dei Neet, giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non si formano professionalmente. E’ un’ emorragia che rischia di fiaccare sia i cittadini di domani che l’intero paese, compromettendo la capacità di competere in conoscenza, sviluppo e progresso. Senza contare che ogni ragazzo che non arriva al diploma parte con un bagaglio di opportunità ridotto rispetto al coetaneo che completa gli studi fino alla laurea.
Se è vero che è difficile trovare lavoro per un diplomato (il 28% rimane disoccupato), figuriamoci che prospettive potrà avere chi non è nemmeno arrivato al quinto anno delle superiori (il 45% di chi possiede solo la licenza media è disoccupato). L’Abruzzo va meglio delle altre regioni: secondo i dati diffusi da Tuttoscuola abbiamo uno dei tassi più bassi di dispersione scolastica. Lo scorso anno gli studenti non arrivati al quinto anno delle superiori erano il 23,3%, contro la media nazionale del 24,7%.
Un’indagine condotta da JOINTLY-Il welfare condiviso su 4.500 ragazzi, ha evidenziato come un corretto orientamento accresca la fiducia nel Sistema Paese e abbia un impatto decisivo sulla scelta nell’82% dei ragazzi che lo ricevono. Come dire, per sapere dove andare bisogna che qualcuno ti mostri bene le strade che hai davanti.