Federica Chiavaroli è un volto ormai noto della nostra Regione. Si è distinta prima nel mondo imprenditoriale, dal quale proviene, e poi nel mondo politico ricoprendo, in meno di un decennio, le cariche di Consigliera Regionale, Consigliera Comunale di Pescara, Senatrice ed oggi anche Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia. Una donna che sempre più rappresenta, a livello nazionale, l’operosità e la determinazione dell’Abruzzo e degli abruzzesi.
Tutti quelli che la frequentano la descrivono come una persona incredibilmente accessibile, disposta ad incontrare, ascoltare e ad aiutare tutti, anche grazie alla sua eccezionale capacità di lavoro. Ma proviamo a conoscerla meglio.
Sottosegretario, all’esito di questa sua prima esperienza in Parlamento cosa ‘porta a casa’ a livello personale?
“Innanzitutto diamoci del tu perché, per tutti, io sono e voglio essere solo Federica. Sono stata molto fortunata ad avere avuto un’esperienza così ricca, che mi ha insegnato moltissimo. Soprattutto ho capito che, anche a livello nazionale, il raggiungimento dei risultati è determinato dalla voglia di fare e dall’impegno con cui ci si spende. Poi certo ci sono gli equilibri politici, ma se ci si dedica con tenacia a qualcosa di giusto gli obiettivi si avvicinano ed anche i colleghi alla fine cedono. E’ un po’ quello che accade in qualsiasi contesto lavorativo, ma con un grado di complessità in più che è quello della risonanza sociale e mediatica”.
In cosa ritieni che la tua esperienza in Senato sia stata utile alla comunità dei tuoi elettori?
“Questa domanda mi piace perché, ogni giorno degli ultimi cinque anni, mi sono domandata cosa potevo fare per la Comunità che mi ha eletta ed è per questo che almeno tre volte a settimana mi dedico ad incontrare le persone e ad ascoltare le problematiche che mi segnalano. Anche grazie a loro, fin dall’inizio, ho saputo individuare e ho seguito con attenzione tutti i provvedimenti sensibili per il nostro territorio, a partire dalle iniziative normative sul sisma. Tra l’altro in occasione del terremoto del 2009 ero a L’Aquila come consigliera Regionale e L’Aquila è anche la città di origine di mio marito, perciò ho un’idea molto precisa di cosa comporti per una popolazione l’esperienza di una simile tragedia. Mi sono spesa non solo per ottenere i fondi necessari alla ricostruzione, ma anche per le misure di sostegno fiscale e per la salvaguardia delle infrastrutture e dei servizi. In questo contesto è stato possibile, ad esempio, salvare dalla chiusura definitiva i Tribunali minori della nostra Regione (Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto) garantendone la sopravvivenza sino al 2020 e, se ci si saprà muovere, anche oltre. Inoltre, come relatore della legge di bilancio per gli anni 2014 e 2015, ho potuto supportare con ragioni adeguate il finanziamento di capitoli direttamente incidenti sullo sviluppo del nostro territorio e su iniziative importanti per la vita sociale e lavorativa del Paese. In particolare mi piace ricordare il mio impegno per la bonifica delle aree inquinate di Bussi sul Tirino e la reindustrializzazione della Val Pescara, oltre tutto quello che ho abbiamo fatto in favore delle donne in termini di bonus bebè, bonus baby sitting, congedo obbligatorio di paternità, sostegno alle vittime di violenza di genere. E poi tante energie spese per i professionisti, un target di lavoratori particolarmente colpito dalla crisi: dalla norma sull’equo compenso, che impedisce ai contraenti forti di imporre retribuzioni inadeguate all’opera professionale, all’equiparazione dei lavoratori autonomi alle piccole medie imprese per l’accesso ai fondi europei e, da ultimo, alle disposizioni contenute nella legge di bilancio 2018, che dettano una specifica disciplina per contemperare la tutela della gravidanza con l’esercizio della professione forense nel processo civile ed in quello penale”.
Nel 2016 è arrivata la nomina a Sottosegretario ed è iniziata l’esperienza di Governo…
“Un’esperienza che voglio definire eccezionale anche in termini di produttività. Credo che il Ministero della Giustizia si sia distinto, in questi anni, per i risultati raggiunti. Abbiamo ereditato un settore talmente malandato da trascinare a fondo la posizione dell’Italia nella classifica ‘Doing Business’ della Banca Mondiale, e in un tempo eccezionalmente breve abbiamo posto le basi per una rinascita a livello organizzativo, amministrativo, normativo, scalando quella stessa classifica di ben 52 posizioni! Mi piace ricordare l’entrata a regime del processo civile telematico (che tutta l’Europa ci invidia), la riforma del processo penale e del codice antimafia, l’assunzione di 1.400 assistenti giudiziari, 1.380 magistrati e di oltre 2.000 poliziotti penitenziari. Abbiamo anche completato una procedura per 2.000 riqualificazioni e per 10.000 progressioni economiche. Sono numeri oggettivamente rilevanti, che oltre ad efficientare il sistema daranno stabilità e tranquillità economica a tante famiglie. Parlo soprattutto dei posti di lavoro perché credo che questo sia il tema centrale su cui dovremo concentrarci nei prossimi anni e poi sono un risultato concreto, sotto gli occhi di tutti. Ma anche l’impegno territoriale è continuato, ad esempio con la risoluzione dell’annosa questione degli immobili del lungomare di San Salvo (circa 1000 appartamenti), salvati dall’esproprio con la ridefinizione della linea demaniale marittima”.
Cosa, soprattutto, resterà impresso nella tua memoria di questi due anni trascorsi al Governo?
“Innanzitutto gli avvenimenti dell’Hotel Rigopiano. Come unico politico abruzzese al Governo ho partecipato, in rappresentanza di Palazzo Chigi, ai i funerali delle vittime e questo ha fatto nascere legami profondi e speciali con molte delle loro famiglie e, più in generale, con la comunità di Farindola. Poi ho scoperto il mondo del carcere. Credo che il dialogo avviato con tantissimi detenuti e operatori penitenziari in tutta Italia abbia mosso in me un interesse che mi accompagnerà sempre. Per questo l’essere riusciti ad avviare una riforma sistematica dell’ordinamento penitenziario è un altro dei risultati a cui guardo con orgoglio. In carcere ci sono tantissimi problemi e moltissimi bisogni, ma soprattutto c’è l’urgenza di proporre ai detenuti delle possibilità di riscatto umano e sociale. Non si tratta di ‘buonismo’, perché chi sbaglia deve pagare, ma di una matura consapevolezza sull’efficacia della rieducazione quale strumento di sicurezza: ogni detenuto recuperato è un recidivo in meno e noi sappiamo, dalle statistiche, che la maggior parte dei reati è commessa da persone che tornano a delinquere dopo aver già avuto un condanna. Dunque, se davvero vogliamo che le nostre città siano sicure, dobbiamo lavorare per un effettivo reinserimento delle persone che vivono la detenzione. Nel tentativo di coniugare la mia attenzione per Farindola con quella per il carcere ho proposto ai detenuti di Pescara di contribuire al processo di rinascita del turismo a Farindola ripristinando il magnifico sentiero che porta alla cascata della Vitella d’Oro. Mi hanno detto subito ‘sì e, da volontari (quindi del tutto gratuitamente), hanno realizzato un lavoro eccezionale restituendo al territorio una risorsa che era stata completamente devastata dall’eccezionale ondata di maltempo dello scorso anno. Si tratta di un progetto che mi è rimasto nel cuore”.
Senatrice, donna, mamma di tre figli, Sottosegretario di Stato. Come riesci a coniugare tutte queste attività?
“Mi ritengo una donna privilegiata perché posso gestire il mio impegno pubblico con tranquillità e serenità grazie al supporto di mio marito Fabio e alla collaborazione di mia mamma Donata, ma comprendo bene che non per tutte è così. Per questo ho sempre lottato per la moltiplicazione delle misure di conciliazione famiglia – lavoro. Ci sono ancora troppe donne che non arrivano e devono cedere sulla vita professionale. Poi ho l’aiuto del mio staff, una squadra di gente in gamba e volenterosa che oramai rappresenta la mia seconda famiglia. Attraverso la mia prima vita professionale (spesa nella conduzione dell’azienda familiare ereditata da mio padre) ho imparato l’efficacia strategica del team building e della valorizzazione delle persone, per cui cerco di responsabilizzare ognuno dei miei collaboratori in base alle sue particolari qualità. La mia giornata inizia quasi sempre con una riunione di staff”.
Veniamo ai temi ‘caldi…si dice in giro che parteciperai alle prossime elezioni politiche quale candidato al Senato della coalizione di centro-sinistra nel collegio di Chieti, Pescara, Sulmona.
“In effetti ho appena firmato la mia candidatura al Senato nel collegio uninominale di Pescara, Chieti e Sulmona. Ho accettato di candidarmi nella coalizione di Governo perché sono convinta che abbiamo fatto tanto per l’Italia in questi cinque anni. Si può e si deve fare di più ma la strada è quella giusta. Si tratta di una scelta di coerenza. Il percorso fin qui compiuto mi ha consentito di lavorare bene e raggiungere importanti risultati, per cui non avrebbe avuto senso cambiare direzione. In questi cinque anni ho rappresentato l’Abruzzo a Roma. Ci ho messo tutte le mie energie, il mio impegno e la mia passione e credo di averlo fatto bene. Ho girato tanto e ho conosciuto meglio una regione straordinaria e con grandi potenzialità ma anche con tanti problemi, perciò credo che il mio impegno per l’Abruzzo debba continuare”.
Hai già una strategia per questa campagna elettorale?
“Goethe diceva: ‘Le cose migliori si ottengono solo con il massimo della passione” e questa è anche la mia ‘strategia’ per affrontare la vita, campagna elettorale inclusa’”.