Durante quest’anno vi abbiamo parlato spesso di poesia, qui su queste colonne, e quale periodo migliore di quello del Natale per presentarvi il volume che raccoglie i versi di Tonia Orlando?
“Sotto un cielo di miele”, edito da Tabula Fati, segue “I racconti del vicoletto” del 2013 e “Come gli aquiloni” dello scorso anno.
Tonia Orlando è un’insegnante di lettere che vive a Lanciano, ma i suoi molteplici interessi l’hanno spinta a occuparsi di giornalismo e della storia del nostro territorio; con “Sotto un cielo di miele” ci svela il suo lato più emozionale e malinconico. Si tratta di una raccolta di versi adattissimi a questo periodo, delicati e soffusi, mai invadenti o alla ricerca dell’effetto a tutti i costi, ideali da leggere nei freddi pomeriggi di festa, magari accanto al camino, sorseggiando qualche bevanda calda, giusto a completare un quadro idilliaco.
I versi di Tonia sono immaginifici, descrittivi, e rimandano perfettamente al nostro territorio; il nostro amato Abruzzo emerge di continuo, coi suoi paesaggi (“Madre Majella”, “Immagine”) e le sue tradizioni (“Ritratto”, “Un carretto che cigola”). La malinconia di Tonia Orlando non è mai pesante e non intristisce il lettore, è piuttosto un velo soffuso di nostalgia verso i sogni della giovinezza che, lungi dall’essere infranti, hanno comunque lasciato il passo a una maturità più posata, che non rinuncia al vitale anelito dell’arte.
Tutti gli elementi della natura sono passati in rassegna con stile raffinato, la nebbia, il fiume, la montagna, il mare e il cielo al tramonto; i particolari vengono plasmati e prendono vita nell’immaginazione del lettore.
Abbiamo interpellato l’autrice per farle qualche domanda sulla sua raccolta, ma lei, schiva come a volte lo sono gli artisti, ci ha detto che preferisce siano i suoi versi a lasciarsi conoscere. E allora ci rivolgiamo alle parole della prefazione di Giancarlo Giuliani: “Ci si avventura con piacere tra le pagine di questa raccolta di Tonia Orlando: luoghi, persone, avvenimenti, sono rivissuti con emozione, fissati in immagini di grande evidenza, ricche e articolate (…) Una raccolta densa di spunti, dunque. L’aggettivazione è ricca, sempre coerente, a tratti sorprendente, una via per aiutare il lettore a cogliere e far proprie le emozioni dell’autrice, che ben sa individuare echi di suoni, sensazioni, colori, il tutto arricchito a tratti dal filo di un ricordo”.
Quale migliore regalo per Natale di una raccolta così emozionante? Per sé e per gli altri.