Artrite reumatoide, arriva il nuovo farmaco

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L’artrite reumatoide, una malattia infiammatoria cronica che colpisce le articolazioni, costituisce il 6% delle malattie reumatiche in Italia.

Ne sono affetti circa 400mila pazienti e le donne manifestano il rischio di ammalarsi da due a tre volte più frequente rispetto agli uomini. Questa patologia degenerativa incide sulla qualità della vita e sulla capacità di compiere i gesti quotidiani più semplici. I sintomi principali dell’artrite reumatoide sono gonfiore, dolore, sensazione di calore, rigidità articolare e tumefazione delle articolazioni colpite. La speranza di bloccarne il decorso è da oggi riposta nell’ultimo farmaco di nuova generazione, il Baricitinib, già approvato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e a breve rimborsabile dal servizio sanitario nazionale, anche nel nostro paese. Uno dei vantaggi rispetto agli altri farmaci finora utilizzati, è che il Baricitinib viene introdotto per via orale e non intramuscolare, quindi in maniera meno invasiva e traumatica. Va considerato poi che il 40-50% dei pazienti non risponde al trattamento di prima linea che si basa sull’utilizzo del farmaco methotrexate, per cui l’impiego del Ba­ricitinib rappresenta una valida opzione terapeutica utile soprattutto per i pa­zienti che non rispondono alle terapie tradizionali .

L’altra novità deriva dal meccanismo d’azione: a differenza dei farmaci biologici in uso da circa vent’anni diretti verso un singolo bersaglio extracellulare, il nuovo farmaco, attraversa la parete cellulare e può bloccare contemporaneamente l’effetto di diverse proteine infiammatorie. L’as­sunzione quotidiana di una compressa si è rivelata utile per migliorare il dolore già a partire dalle prime settimane, per poi confermarsi dopo 24 e 52 settimane di trattamento. Consideriamo, poi, che i malati reumatici soffrono di ansia o depressione, problemi che una terapia rapida ed efficace può alleviare.

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