Presidi in rivolta, dall’Abruzzo a Roma

La Protesta dei presidi a RomaLa Protesta dei presidi a Roma

Novanta presidi abruzzesi tra i 2mila dirigenti scolastici che nella mattinata di ieri hanno invaso Roma per la manifestazione #larabbiadeipresidi nei pressi del ministero.

C’è l’impegno del ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, a discutere le rivendicazioni. La responsabile del Miur ha ricevuto la delegazione dell’associazione Nazionale Presidi, promotrice della protesta, guidata dal presidente Giorgio Rembado, che ha presentato le numerose richieste oggetto della protesta: dalla scarsa remunerazione a fronte di crescenti responsabilità alle vessazioni burocratiche passando per veri fallimenti come la chiamata diretta dei docenti, di fatto inapplicabile.

Protesta Roma

Protesta Roma

Da parte sua, Valeria Fedeli si è detta disponibile da un lato a rivisitare il ruolo professionale del dirigente, dall’altro a rivedere l’inquadramento economico. Già da ieri sera (giovedì), inoltre, il ministro si è impegnata a convocare un tavolo politico per rivedere il ruolo del dirigente scolastico, cui dovrebbe seguire un tavolo contrattuale da chiudere entro il mese di ottobre per fare in modo che eventuali aumenti di retribuzione possano essere inseriti sin da subito nella Legge di stabilità.

Cauta soddisfazione è stata espressa dai partecipanti: “Dal ministro sono giunti segnali molto positivi – commentano i presidi di Anp Abruzzo – soprattutto la volontà di scadenziare tutti i passaggi da compiere per la definizione delle vertenze. Come in passato, continueremo a vigilare perché alle promesse seguano poi i fatti”.

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