Equipaggiamenti inidonei, parla il segretario provinciale Confsal Vvf

Vigili del fuoco operativi a RigopianoVigili del fuoco operativi a Rigopiano

Equipaggiamenti non idonei all’emergenza Rigopiano: a denunciare l’inefficienza delle dotazioni di vestiario del personale operativo, è il segretario provinciale di Pescara della Confsal (Federazione nazionale autonoma) dei Viglili del Fuoco Rocco Pacella.

Durante la disgrazia dell’hotel Rigopiano di Farindola, i Vigili del Fuoco non appena mobilitati si sono precipitati sul luogo del disastro per portare aiuto alle persone che si trovavano sepolte da numerosi metri cubi neve, rocce e legno poiché erano rimaste intrappolate. Le condizioni proibitive climatiche e metereologiche non hanno fatto minimamente esitare chi conosce per mestiere che a volte i minuti possono essere fatali per salvare la vita delle persone. Tutte situazioni che agiscono negativamente sullo stato psico-fisico dei soccorritori, anche dei Vigili del Fuoco, specie quando “l’equipaggio nell’abbigliamento” non è consono alla situazione che si era creata all’Hotel Rigopiano.

A denunciarlo è il segretario provinciale Confsal dei Vigili del Fuoco, il quale riferisce una mancanza di equipaggiamento per alcuni tipi di attività che i Vigili del Fuoco svolgono in determinate situazioni ed in particolare nei luoghi montani. I dispositivi di protezione individuali ordinari non garantiscono l’efficienza per le attività di soccorso tecnico urgente in località impervie montane, che pure i Vigili del Fuoco sono chiamati a svolgere per dovere istituzionale, ma sono sicuramente indicate per il soccorso a persona per una miriade di altre attività di soccorso pubblico come ad esempio quelle urbane ed extraurbane. Non è a caso che alcuni gruppi specialisti dei Vigili del Fuoco sono meglio equipaggiati per le loro specifiche competenze, ma il problema resta per tutto l’altro personale che svolge attività ordinarie che comunque in situazione come quelle dell’Hotel Rigopiano o altre collaborano gomito a gomito con gli specialisti.

In questi casi si evidenzia uno stress psico-fisico di gran lunga più esagerato e a limite della sopportazione umana per quei vigili del fuoco che a causa “dell’abbigliamento” deve sopportare un maggiore freddo che è dovuto anche alla pioggia e neve che cade incessantemente come è successo in questi giorni, oltre che a rischiare infortuni inutili dovuti soprattutto a scarponi totalmente inadatti per le località montane. Altro problema che si è manifestato in questi giorni di emergenza è stata la scarsità e qualità delle derrate alimentari per i soccorritori che operano sia all’Hotel Rigopiano, ma anche per i Vigili del Fuoco che affronta l’emergenza neve e tutti disastri che ha portato con se nei comuni limitrofi a Penne. Sicuramente sono comprensibili, naturali e giustificabili queste situazioni quando accadano in prossimità dell’evento calamitoso, diventa offensivo denunciare queste circostanze a giorni di distanza per chi rappresenta gli operatori del soccorso tecnico urgente dei Vigili del Fuoco, specie quando la macchina organizzativa per chi svolge questo mestiere è rodata, ma evidentemente le esperienze del passato hanno lasciato ben poco.

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