Hotel Rigopiano, spiragli di vita dalla tragedia bianca

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Spiragli di miracolo iniziano a intravedersi nell’incubo dell’Hotel Rigopiano: otto persone, tra cui due bimbi, sono state individuate vive dalle macerie provocate dalla slavina: erano in un locale cucina. Captati dai soccorritori altri segnali di vita.

Cronaca di una tragedia avvenuta, annunciata, ma inascoltata. Sull’immane sciagura dell’Hotel Rigopiano di Farindola, ingoiato dal “mostro bianco”, la slavina distaccatasi dal Gran Sasso mercoledì 18 gennaio, la Procura di Pescara ha aperto un’indagine per disastro e omicidio colposo plurimo. Stando alle testimonianze di uno dei superstiti, Giampiero Parete, chef di Silvi, alle 17.40 circa, ora in cui si è verificato l’evento mercoledì 18, i primi appelli lanciati dal suo datore di lavoro con cui era in contatto, pare siano stati a malapena recepiti: “Sembravano titubanti e increduli dinanzi alla mia richiesta di soccorso – ha riferito il titolare del ristorante di Silvi ai microfoni di Porta a Porta – mi sono insospettito allorché non mi hanno chiesto il recapito telefonico della persona coinvolta in prima persona”.

La macchina dei soccorsi si è messa in moto con un’ora di ritardo dalla prima chiamata delle 17,40; ma ancora prima, la richiesta di intervento dello spazzaneve, partita alle 13 dallo stesso hotel, non è stata attivata nell’immediato. Una colonna che è stata ulteriormente rallentata da un muro di neve alto tre metri, dove anche la turbina dei Vigili del fuoco aveva difficoltà a rendere praticabile il passaggio. “L’hotel è stato spazzato via, scivolando di circa dieci metri, una situazione surreale si è presentata ai nostri occhi, abbiamo scorto luci e caldaie accese” questi sono stati i commenti dei primi soccorritori che sono riusciti a raggiungere alle 4.30 la destinazione a piedi con l’ausilio dei soli sci, dopo due ore in condizioni climatiche proibitive.

In hotel, 36 le persone in tutto, tra ospiti e personale dello staff: gli angeli della neve -oltre 100 soccorritori- nel loro straordinario atto di intervento, al momento proseguono senza sosta nelle operazioni di salvataggio. Lupo e Nuvola, i due pastori abruzzesi cresciuti all’hotel Rigopiano, scampati alla strage, sono i simboli di un luogo edenico che, dall’incubo, sta facendo riaffiorare la luce.

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