Pediatria, i disturbi del sonno: quando i bambini russano

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Il russamento notturno è considerato un disturbo del respiro appannaggio degli adulti, eppure 1 bambino su 5 russa durante il sonno.

Si tratta di problemi abbastanza comuni e spesso sottovalutati che però possono avere conseguenze sull’attenzione e la capacità di apprendimento a scuola. Le ripercussioni dei disturbi del sonno presentano caratteristiche notevolmente diverse rispetto agli adulti: l’adulto che dorme male la notte è stanco e spento nel corso della giornata, viceversa il bambino manifesta la mancanza di riposo notturno con iperagitazione, scarsa resa scolastica, cefalea mattutina, aumentato rischio di otiti. Numerosi studi scientifici provano poi la relazione tra apnee e sindrome metabolica, con bambini predisposti a obesità, diabete e a persistenti infiammazioni delle vie aeree. Nel vasto campo dei disturbi del sonno nei bambini, rientrano, oltre al russamento semplice, le apnee ostruttive con la completa o parziale cessazione del flusso d’aria attraverso le vie aeree superiori.

A fare il punto su come intervenire in modo precoce sono le Linee guida nazionali per la prevenzione ed il trattamento odontoiatrico del russamento e della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno in età evolutiva, approvate dal Consiglio Superiore di Sanità e pubblicate sul sito del Ministero della Salute. Le cause principali dei problemi respiratori nel sonno sono generalmente le adenoidi o le tonsille ingrossate. La prima raccomandazione è quella di fare controlli periodici presso il pediatra per stabilire l’entità del problema e decidere se è il caso di intervenire chirurgicamente. Inoltre anche l’odontoiatra può identificare altri eventuali problemi come un’anomala struttura della mandibola o delle vie aeree e intervenire con l’applicazione di dispositivi orali come l’apparecchio dentale, in grado di favorire l’espansione rapida del palato.

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