Proseguono i controlli per verificare la legittimità degli scarichi civili e industriali, portati avanti dal comune di Pescara nella battaglia contro l’inquinamento del fiume cittadino. Dopo i recenti allarmanti rilevamenti di scarichi illegali, e con una nuova stagione balneare a rischio alle porte, le iniziative per risolvere la situazione si intensificano.
Numerosi i sopralluoghi che hanno fin’ora interessato le strutture riconducibili all’amministrazione comunale, come il mattatoio, dove la Polizia Municipale e i tecnici ambientali, alla presenza del personale di Attiva, hanno verificato gli scarichi e il depuratore dell’edificio. Le analisi del caso hanno confermato la rispondenza ai parametri di legge delle acque immesse nel fiume, mentre nei prossimi giorni un nuovo impianto di separazione delle acque bianche dalle nere renderà ancora più efficiente l’attività della struttura.
Secondo quanto emerso dallo studio commissionato dalla Regione al Dipartimento di Biologia dell’Università di Chieti, gli scarichi abusivi sul fiume Pescara sarebbero almeno 48; un numero allarmante, che mette a rischio la salute del territorio, con valori ben oltre la media, tra gli altri, di ammonio, rame, zinco e piombo rilevati nei punti di sversamento.
I fondi per sanare la situazione sono già a disposizione, come affermato dal sottosegretario alla presidenza della Regione Mario Mazzocca, in un incontro sull’inquinamento marittimo tenutosi nella sede della Cna Abruzzo: “Abbiamo dovuto recuperare un ritardo di tre anni sui fondi, per 170 milioni di euro a disposizione per sanare la situazione di tutta la regione e che non sono stati ancora spesi. Adesso i soggetti gestori, titolati a progettare ed eseguire i lavori, hanno tutti già appaltato, nel caso del fiume Pescara per 35 mln”.