La volontà di sviluppare attività teatrali e artistiche, valorizzare il patrimonio culturale italiano e locale, incrementare gli scambi interculturali e intergenerazionali attivando iniziative di cittadinanza partecipata: tutto questo e molto altro, è l’associazione culturale Form-Art, affiliata all’Aicis (Associazione italiana cultura e sport), nata a Pescara nel 1999. Attraverso il segretario Dora Giammarco, abbiamo voluto raccontare la loro storia.
Quando e come è nata l’associazione Form-Art? Di cosa vi occupate?
“L’associazione è nata nel 1999 per opera di un gruppo di giovani artisti e operatori socio-culturali, e non ha fini di lucro. Il nostro scopo è quello di incentivare le attività culturali, artistiche e teatrali e soprattutto quello di promuovere la lettura, attraverso il riciclo dei libri usati. Dopo aver catalogato i libri ‘già sfogliati’, li affidiamo a comuni, enti o associazioni, insomma a chiunque ci metta a disposizione uno spazio! Vogliamo rendere la cultura accessibile, in modo tale che tutti possano avvicinarsi ad essa a costo zero! Finora abbiamo realizzato diverse attività, tra le quali un ciclo di concerti a Montesilvano, un convegno sul disagio giovanile, il progetto Mai soli con un libro per la valorizzazione del libro e la promozione della lettura… Abbiamo fornito libri a diverse biblioteche della regione e ne abbiamo create altre dal nulla: per esempio quelle di San Valentino e dell’ospedale civile di Pescara. A quest’ultima possono accedere non solo pazienti e medici, ma anche esterni. Anzi, ne approfitto per lanciare un appello: cerchiamo volontari per la biblioteca in ospedale! A tutti i nuovi soci saranno regalati tre libri. Invito poi tutti a donare libri: non disfatevene, non gettateli nei cassonetti, noi siamo qui apposta, per ridare ai libri una ‘nuova vita’”.
Cosa ne pensa del libro digitale?
“L’e-book non è da disdegnare: è un’alternativa al libro cartaceo, una sua naturale evoluzione. Tuttavia per quanto mi riguarda continuo a preferire il libro tradizionale; resto ammaliata dal fascino del suo profumo, dalle pagine di carta da sfogliare: ha un’ essenza diversa”. Come vi proponete di avvicinare i giovani ai libri? “Noi di Form-Art miriamo all’inclusione sociale creando spazi per persone svantaggiate e cerchiamo di allontanare i ragazzini dalla strada per accostarli alla lettura, soprattutto in quelle realtà penalizzate da marginalità territoriale o socio-economica”.
Quanto è importante la lettura per i ragazzi nell’epoca della tecnologia? Cosa si perde chi non legge?
“Leggendo si capisce che non si è soli. Ci si immedesima nei personaggi, si vivono attraverso le pagine emozioni come fossero proprie, ci si rivede in certe situazioni o in alcuni stati d’ animo dei protagonisti. I libri aiutano a non sentirsi soli”.
Il costo dei libri può essere eccessivo per alcune famiglie… Il prezzo piuttosto elevato è in qualche modo un deterrente?
“La cultura costa, non si può negare. Per alcune persone i prezzi dei libri possono essere eccessivi in rapporto al proprio budget. Noi di Form-Art non ci mettiamo in concorrenza con le librerie, vogliamo essere un’alternativa e aiutare chi ama leggere e magari non può permetterselo”.
La scuola incentiva abbastanza la lettura?
“L’approccio della scuola non sempre è costruttivo: si impongono letture e libri selezionati dai docenti. Dovrebbe esserci più libertà nella scelta dei testi. Con i libri ‘dovuti’ si rischia di allontanare i giovani dal piacere della lettura. La scuola deve formare il buon lettore e insegnare ad avere un pensiero critico anche su quello che viene letto”.
Per concludere, perché leggere? Cosa cercare in un libro?
“Se stessi, semplicemente se stessi. Nella lettura non facciamo altro che cercare dettagli di noi tramite il vissuto dei personaggi. Ognuno cerca le risposte alle proprie domande esistenziali e alle proprie sensazioni”.