Il fantasma di Zanni e tante altre storie

Zanni

Che ci si creda o no, ai fantasmi come alla tecnologia applicata, esistono diversi siti che censiscono i fenomeni soprannaturali, compresi quelli della nostra regione. Fra gli episodi indicati come misteriosi ce n’è uno che riguarda il quartiere Zanni di Pescara (nella foto).

Da qualche tempo alcuni abitanti del posto dichiarano di essere testimoni di una strana apparizione dall’aspetto femminile, una figura evanescente accompagnata da rumori anomali. Chi la sa lunga dice che potrebbe trattarsi di una donna uccisa nel corso di una rapina. Anche a Villalago si registra un’attività insolita non identificabile, nei pressi del piccolo lago Pio. Due signori raccontano di aver sentito, in piena notte, una voce che risuonava dal lago, e di aver intravisto dietro un albero una figura bianca vacillante. Un’altra testimonianza proviene dal monte Velino, territorio di dirupi incastonati in una cornice desertica. Secondo le segnalazioni, in alcune notti si sentono lamenti e strane urla, forse appartenenti ad un uomo precipitato in una scarpata negli anni ‘50. Invece, in quel di Pescasseroli, in una casa privata, ci sarebbero diverse attività sospette ed inspiegabili: rumore di passi pesanti sulla scalinata interna, il suono di un organo, la visita notturna di una vicina defunta e carboni accesi sparsi attorno ad un camino mai utilizzato.

Di questo fantasma montano si occupa anche il sito paranormalefenomenle.wordpress.com, il nome è tutto un programma, che assicura di aver svolto indagini approfondite sulla presunta casa infestata del paese. Il risultato però non è stato esaltante: le foto non hanno registrato anomalie, anche se sono stati percepiti passi e tonfi sommessi. Il proprietario racconta che la casa è stata acquistata dalla sua famiglia poco più di 15 anni fa, dopo essere rimasta a lungo disabitata in seguito alla morte dei precedenti inquilini. Il pensiero va a Benedetto Croce, che nel 1910 tornò a Pescasseroli per la prima volta dopo 44 anni. Dal balcone di palazzo Sipari pronunciò un discorso in cui spiegò ai concittadini che non era tornato prima perché temeva che il bel ricordo del borgo potesse, di fronte alla realtà, svanire come un fantasma, intaccando i sogni legati alle storie che la madre gli raccontava da bambino. Chissà se era questo che intendeva.

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