Circolano notizie false sulla presenza di “rifiuti pericolosi e tossici” nelle aree interportuali che sarebbe la ragione per cui non è possibile realizzare a Manoppello la Variante Plus (ovvero l’ipotesi progettuale fuori dal centro urbano).
Nulla di più falso, il progetto di raddoppio all’Interporto non è possibile per il rischio esondazione del fiume Pescara (ricordo, a chi fa finta di non sapere, i drammatici fatti di Valencia, in Spagna e le ripetute alluvioni in Emilia-Romagna e Liguria) e per ragioni ambientali, progettuali ed economiche come scritto dai giudici e come ribadito dal Ministro delle Infrastrutture.
Dunque, l’opera che sarà realizzata (ritenuta strategica dallo Stato) è quella in affiancamento, per questo come amministrazione, stiamo cercando di mitigare i sacrifici richiesti ai manoppellesi ed ottenere il meglio possibile dal passaggio della nuova infrastruttura. Questi gli imperativi: meno demolizioni, meno rotatorie e la massima soddisfazione per gli espropriati a cui siamo vicini.
Tornando alle illazioni e agli allarmi diffusi in merito alla pericolosa discarica “di rifiuti pericolosi e tossici” diventata la ragione per cui non è possibile la Variante plus.
L’area che si trova nei pressi dell’Interporto è censita nell’Anagrafe Regionale delle Discariche come sito a potenziale inquinante non rilevante ed è in graduatoria per ricevere il finanziamento per la bonifica in situ, richiesto nel 2015.
La vicenda che risale agli anni Novanta ed è ampiamente conosciuta da tutti gli amministratori che si sono succeduti nel tempo, dalle autorità regionali, dagli organi tecnici di controllo, nonché dall’autorità giudiziaria.
È importante specificare che nel sito sono presenti rifiuti classificati come “non pericolosi” e “totalmente stabilizzati”.
Ben conscia della delicatezza della problematica e degli ingenti costi di bonifica, l’Amministrazione si è attivata con la Regione Abruzzo soluzioni per la messa in sicurezza permanente del sito anche attraverso la piantumazione di particolari specie arboree con proprietà mineralizzanti.
Veniamo alla ricostruzione dei fatti:
Negli anni 90 un privato ha avviato in quell’area un impianto Coltivazione Lombrichi mediante digestione di rifiuti organici (scarti di cellulosa da cartiera);
Nel 1997, subito dopo il mio insediamento, l’area fu sequestrata dall’allora Corpo Forestale dello Stato che denunciò i responsabili, cui fece seguito, nel 2005, sentenza di condanna del Tribunale di Pescara.
Nel 2007 è stata emessa ordinanza per la bonifica e/o messa in sicurezza a carico dei responsabili e nonché dei privati, proprietari del terreno.
Successivamente la Regione ha inserito l’area nella graduatoria delle discariche regionali da bonificare per la concessione di finanziamenti pubblici, ad oggi non ancora riconosciuti perché il sito non rappresenta un elevato pericolo ambientale.
Contestualmente il Comune di Manoppello, di concerto con Regione, Arta e con gli enti preposti, ha affidato indagini specifiche sui rifiuti, sul terreno sottostante e sulle acque sottostanti fino alla falda.
Lo studio ha confermato che si tratta di SCARTI DI CELLULOSA, PLASTICA e TERRA per circa 90 mila metri cubi distribuiti i 5 cumuli, indicando una quantificazione massima di spesa indirizzata dal Comune alla Regione per ottenere il finanziamento.
Ribadisco che questa Amministrazione non ha mai abbassato la guardia sulla problematica e che stiamo lavorando per trovare risorse ad hoc per la bonifica e/o alla messa in sicurezza permanente dell’area.
Ora c’è qualcuno, che evidentemente non potendo più giustificare le cantonate prese sulla Variante e il terribile clima generato tra le persone, ha pensato bene di mistificare la realtà e, partendo da un dato oggettivo, la presenza della discarica (ricordo con rifiuti NON PERICOLOSI) fa serpeggiare ipotesi fantasiose e infondate.
Discarica e Variante non sono assolutamente in connessione!
Ma c’è chi ha pensato bene di modificare lo stato delle cose in base alla propria utilità, nascondendosi dietro l’impegno civico, perché non sa più come fermare lo stesso fiume d’odio che ha generato.
Poi, se c’è qualcuno in possesso di notizie fondate, denunci alle autorità competenti!!!
Mi spiace per coloro che amano lavorare nell’ombra, che preferiscono l’offesa, che incitano le persone anche ad atti offensivi e violenti. Io, noi, vi affrontiamo a viso aperto. Voi, invece, continuate a clonare odiatori seriali.
Il futuro darà ragione a questo Comune.