Commercialisti a confronto alla d’Annunzio

Partecipanti Commercialisti a confronto alla d'Annunzio

Si è tenuto giorni fa all’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara un workshop di approfondimento dal titolo: Come rendicontare gli intangibles nell’era della sostenibilità. Il “nuovo mondo” e il nuovo modo di rendicontare… anche per il dottore commercialista!

Barbara Iannone, direttrice del CERVAS (Centro di Ricerca per la Valutazione e lo Sviluppo socio-economico) dell’UdA, nonché professoressa, sempre all’Ud’A, di Management accounting e di altre discipline aziendali, è stata promotrice e organizzatrice dell’evento, che ha coinvolto, a livello nazionale, Francesco Cataldi, presidente nazionale dell’Unione dei Giovani dottori commercialisti ed Esperti contabili (UNGDCEC) e alcuni tra i consiglieri della Fondazione Centro studi nazionale dell’UNGDCEC.

Erano presenti anche i presidenti dell’UNGDCEC di Pescara, Chieti, Lanciano e Vasto, i presidenti dell’Ordine dei Dottori commercialisti di Pescara e L’Aquila e membri dello IUYA (International Union of Young Accountant). Sono anche intervenuti l’ingegnere Andrea Salvati, presidente Commissione sviluppo e gestione del territorio, consigliere al Comune di Pescara e Cristiano D’Ortenzio, presidente della sezione Energia di Confindustria Chieti Pescara, da poco denominata Abruzzo Medio Adriatico per via della fusione con la territoriale di Teramo.

L’incontro si è incentrato sulla diffusione della nuova conoscenza in capo alle diverse professionalità e, in modo particolare, a quella del dottore commercialista. L’evento è stato fortemente voluto e ha visto la partecipazione di tutti gli studenti dell’area economica dell’Università D’Annunzio. Le nuove competenze vertono principalmente su due filoni principali: da un lato gli elementi intangibili, identificabili come l’insieme delle conoscenze, le capacità di innovazione, l’immagine e la reputazione, e ulteriori asset, divenuti, nell’epoca odierna, indispensabili da possedere per qualsiasi lavoratore o professionista che operi nelle diverse organizzazioni. Il dottore commercialista, figura su cui si è incentrata l’attenzione nell’ambito dell’incontro, è chiamato a diventare a tutti gli effetti un partner per le aziende, per i propri clienti, in grado di suggerire loro le soluzioni più adeguate in uno scenario in continuo mutare e forse mai, in misura così incisiva, come in questo particolare momento storico.

Uno scenario caratterizzato da mutamenti profondi che hanno interessato ogni tipologia di organizzazione, pubblica o privata, di piccole o di grandi dimensioni e soprattutto le Università, chiamate a trasferire conoscenza e rendere maggiormente consapevoli gli studenti, i veri protagonisti del futuro delle organizzazioni stesse. Saranno loro i diretti responsabili e fautori dell’innovazione, che passa per le nuove tecnologie, ma anche per una maggiore sostenibilità.

L’altro filone trattato nell’ambito dell’incontro: le organizzazioni sono chiamate, in misura progressiva, a rendere maggiori informazioni a tutti gli interessati, che non sono più solo di tipo economico-finanziario, ma riguardano una serie di “comportamenti” finalizzati al benessere collettivo. Ormai non si può più non conoscere, si deve operare nell’ottica del perseguimento di un fine comune, senza tralasciare le proprie conoscenza né perdere di vista la propria mission. Il ruolo del dottore commercialista si evolve e deve saper rispondere alle esigenze dei propri clienti che diventano sempre più bisognosi di un supporto nel comprendere le dinamiche evolutive di uno scenario che muta profondamente a partire da imposizioni normative che vanno rispettate.

Tonio Di Battista, pro-rettore dell’Università d’Annunzio e professore di Statistica presso la stessa, ha promosso e incoraggiato una maggiore interazione tra i diversi protagonisti del territorio. “L’Università”, ha detto, “deve promuovere e sostenere un dialogo continuo, non solo con gli studenti, futuri protagonisti del mondo del lavoro, ma anche con tutte le organizzazioni che li accoglieranno, affinché possano essere tutti artefici di un reale cambiamento finalizzato a ottenere la soddisfazione di ognuno. L’Università, in particolare, è in grado di migliorare la qualità della formazione, grazie agli input offerti dalle organizzazioni esterne che faranno domanda di lavoro e agli studenti che diventeranno i futuri lavoratori. Il momento è favorevole, poiché ciò che è stato a tutti gli effetti registrato come una grave minaccia – il fenomeno pandemico – tuttora in corso, va trasformato in opportunità per tutti, nell’ottica dell’acquisizione di maggiore consapevolezza”.

Dunque è un percorso ancora tutto da costruire ma è necessario compierlo insieme e non ognuno singolarmente. Solo così si otterrà il successo per ogni parte del processo.

L’attività svolta nell’ambito di questa giornata ha sigillato un accordo tra il CERVAS e le varie realtà rappresentate dai presidenti che vi hanno preso parte, per future e imminenti iniziative similari che avranno luogo a partire dal nuovo anno. Tra le altre, è stata annunciata la futura proclamazione della Giornata nazionale del Giovane dottore commercialista, che è stata ufficialmente fissata per il prossimo 28 febbraio 2024 e per ogni anno a seguire. L’incontro è stato l’evento inaugurale di una copiosa sinergia fra mondi diversi ma attigui, che saranno impegnati verso un dialogo e una collaborazione finalizzata al miglioramento dei servizi offerti e ad eliminare i gap esistenti. È stata questa la promessa fatta da ogni partecipante: solo così si potrà costruire un futuro migliore, a partire dai giovani studenti che vorranno diventare dottori commercialisti, e non solo.

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