Istituto Ipsias ‘Di Marzio – Michetti’. Studenti a lezione di sicurezza in stazione con ‘Train…to be cool’

studenti in stazione

“Studenti dell’ Istituto Professionale di Stato Ipsias ‘Di Marzio – Michetti’ a scuola di sicurezza in stazione con la Polizia Ferroviaria di Pescara con il progetto ‘Train…to be cool’. Sono stati ben 600 i ragazzi che hanno partecipato alle cinque lezioni della Polfer, con l’Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato Daniela Cianfagna e il Sovrintendente Capo Coordinatore Gianfranco Crisante, per imparare come comportarsi all’interno degli scali ferroviari per scongiurare incidenti e non essere vittime di bulli o ladri specializzati, un momento fondamentale di educazione civica quale risposta agli episodi di cronaca che troppo spesso vedono protagonisti involontari i nostri adolescenti”. Lo ha detto la dirigente dell’Istituto Professionale di Stato Ipsias ‘Di Marzio-Michetti’ Maria Antonella Ascani, ufficializzando l’esito dell’iniziativa promossa con la Polizia di Stato di Pescara.

train...to be cool Pescara“Il tema che abbiamo voluto affrontare con i nostri studenti – ha spiegato la dirigente Ascani – è la sicurezza all’interno delle stazioni ferroviarie e sui treni, ovvero la tutela degli utenti in ambito ferroviario, cercando di far capire ai ragazzi, attraverso poche semplici regole, quali sono i comportamenti corretti da tenere quando si entra negli scali o quando si viaggia nei vagoni. Il primo problema è quello del bullismo, adolescenti presi di mira da gruppi di coetanei, il famoso branco, con episodi che spesso possono degenerare in tragedie: un libro o un cellulare rubato dallo zaino e gettato sui binari, l’istinto a recuperare l’oggetto scendendo su quei binari, una frazione di secondi spesso senza calcolare il possibile arrivo di un treno, e una vita finita. O ancora la semplice disattenzione: ragazzi distratti da mille stimoli che aspettano il treno senza accorgersi di aver superato la linea gialla, basta una spinta volontaria, o anche un urto involontario con un altro passante e si rischia di cadere. O ancora la pessima abitudine di andare in stazione, girare nei sottopassi, e restare con le cuffie alle orecchie, per ascoltare musica o per parlare al telefono, perdendo il contatto con la realtà circostante, altra fonte di pericolo che la Polfer monitora e verifica quotidianamente attraverso le immagini delle telecamere di videosorveglianza posizionate nelle stazioni o anche durante i giri di pattuglia all’interno degli scali o tra i passaggi a livello. I ragazzi spesso non si rendono conto di quanti e quali pericoli possono incontrare nel percorso quotidiano ed è una problematica reale in una scuola come la ‘Di Marzio-Michetti’ che registra una presenza importante di studenti pendolari, che ogni giorno raggiungono la scuola muovendosi in treno. Con la Polfer abbiamo inaugurato dunque un progetto di Educazione civica applicata alla realtà, un esperimento riuscito che intendiamo ripetere anche con le altre Forze dell’Ordine in un’ottica di prevenzione affrontando ogni comparto della vita dei nostri giovani, con l’obiettivo di rendere i nostri studenti dei cittadini responsabili, delle brave persone prim’ancora che ottimi professionisti”. Quindi la parola agli agenti Cianfagna e Crisante che, usando gli studenti presenti in veste di ‘attori’, hanno dimostrato con degli sketch in modo pratico i rischi maggiori legati a una errata fruizione delle stazioni ferroviarie, insegnando ai ragazzi innanzitutto a difendersi dai LOF, ovvero i Ladri Operanti in Ferrovia, “autentici specialisti dei furti con destrezza, che approfittano degli studenti con lo zaino in spalla per aprire le chiusure lampo e rubare portafogli, cellulari e qualunque altro oggetto di valore. Piuttosto ai ragazzi – hanno detto gli agenti – insegniamo a portare lo zaino davanti al petto, ben agganciato e con una mano sulle chiusure, in modo da tenere sotto controllo la situazione e scoraggiare furti. Oggi il treno resta comunque il mezzo più sicuro su cui viaggiare: ricordiamo che ogni giorno in Italia si muovono 8mila treni per 16mila chilometri di linea ferroviaria complessiva, isole comprese, su 2.500 stazioni con almeno 1milione e mezzo di passeggeri ogni giorno. Ma occorre osservare comportamenti adeguati per contribuire a rendere ancora più sicuri i nostri scali, innanzitutto imparando a interagire con gli agenti della Polfer presenti in ogni scalo, che non devono essere visti come ‘presenze repressive’, ma piuttosto come Forze dell’Ordine alle quali chiedere aiuto o supporto dinanzi a un problema. Poi occorre arrivare in stazione sempre concentrati sul proprio viaggio, evitando distrazioni e ascoltando sempre le indicazioni che provengono dalla voce del megafono della Polizia Ferroviaria”.

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