“Dopo tre anni di emergenza Covid, il cancro al seno è tornato a essere il big killer tra tutte le patologie tumorali, superando anche quelle maschili. La stima ci dice che nel corso dell’anno avremo oltre 55.700 donne che in Italia si ammaleranno di tumore alla mammella, con una mortalità per almeno 10mila unità, a causa di diagnosi tardive. Siamo di fronte a una vera e propria pandemia contro la quale la Lilt ha schierato il proprio esercito di medici per divulgare la propria cultura della prevenzione, per visitare quante più donne possibili, perché individuare un tumore quando è piccolissimo, pochi millimetri, significa guarire”. A lanciare l’allarme è stato il Presidente Nazionale della Lilt – Lega Italiana Lotta contro i Tumori – Francesco Schittulli, protagonista dell’incontro promosso dalla Fidapa nazionale su ‘La Prevenzione dei Tumori Femminili’. Presenti all’evento il sindaco di Pescara Carlo Masci; Fiammetta Perrone, presidente Fidapa-BPW Italy; Maria Nuccio, Presidente Fidapa-BPW Italy Distretto Sud-Est; Marilisa Amorosi Presidente Fidapa-BPW Italy Pescara; Roberta Degli Eredi Presidente Fidapa-BPW Italy Sezione Pescara-Portanuova; la professoressa Rossana Berardi oncologa del Centro studi presso la Clinica oncologica medica dell’Università delle Marche; il professor Marco Lombardo Presidente della Lilt Pescara. Quindi il medico Marta Lanzarotti – T.F. Nazionale Salute; il Presidente Nazionale della Lilt Francesco Schittulli; Sandra Balboni Presidente Nazionale LOTO; Assunta Tornisello Primario di Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce; Maria Deliso Medico ginecologo; Rosalia Petronelli Psicologa ANT. A moderare l’incontro il medico farmacista Carmelinda Lombardi.
“La Lilt ha compiuto nel 2022 i suoi primi 100 anni e si è distinta in Italia, in Europa e nel mondo per la prevenzione che svolge, primaria, secondaria e terziaria – ha spiegato il Presidente Lombardo -. Durante la pandemia a Pescara abbiamo continuato a lavorare, collegandoci telematicamente con le scuole e continuando a visitare pazienti nei nostri ambulatori di Casa Lilt in via Rubicone grazie alla presenza di un sanificatore, dunque abbiamo continuato a fare prevenzione con pochissimi rischi. La Lilt è incardinata nel territorio, locale e nazionale, e l’azione che svolge è ormai essenziale”. “Oggi dobbiamo dividere la nostra vita in un pre e post-pandemia Covid – ha detto il Presidente Schittulli -. Le cure contro il cancro erano riuscite ad allungare l’aspettativa di vita dei pazienti, sino a 85 anni. L’esperienza ormai ci dice che quando riusciamo a individuare in tempo la presenza di un tumore noi riusciamo a vincere la battaglia e a salvare anche il 98 per cento dei pazienti. Nei tre anni di lockdown abbiamo assistito a una situazione paradossale, si è accantonata la prevenzione e la diagnosi precoce, e si è parlato solo della pandemia da Covid, come se non ci fosse una pandemia di cancro. Le donne sono quelle che oggi ne pagano le conseguenze peggiori, hanno pensato ai figli, ai mariti, alle famiglie, tralasciando la prevenzione e oggi il tumore al seno è tornato a essere il big killer divenendo la patologia oncologica più diffusa, anche rispetto a quelle maschili. Prevediamo che in un anno avremo 55.700 nuovi casi di cancro al seno, con un picco del 40 per cento sulle donne con meno di 50 anni; il 35 per cento riguarderà le donne tra i 35 e i 70 anni; il 25 per cento avranno più di 70 anni. La mortalità colpirà almeno 10mila casi perché quando il tumore al seno colpisce donne in premenopausa ha solitamente un altissimo indice di malignità. Noi abbiamo il dovere di educare alla prevenzione i nostri ragazzi, far sì che già a 13-14 anni si cominci a fare gli esami dell’HPV per prevenire il cancro al collo dell’utero, insegnare alle ragazze l’autopalpazione del seno perché scoprire un tumore di pochi millimetri significa che quel tumore avrà un indice di malignità molto basso e un indice di metastatizzazione nullo. E poi occorre investire negli esami genetici per individuare le donne che hanno una predisposizione a sviluppare la malattia, ovvero dobbiamo investire sulla salute e non sulla malattia. Purtroppo da mesi noi medici abbiamo a che fare con diagnosi tardive, che significa interventi chirurgici più demolitivi e meno conservativi, peggiorando la qualità e la quantità di vita delle pazienti. Lo scorso anno abbiamo registrato 390.700 nuovi casi di cancro in Italia, e questo significa che ogni giorno 1.071 persone hanno avuto una diagnosi di cancro, e ogni giorno sono morte 496 persone di cancro. E questi sono numeri da pandemia, più del Covid, per questo la Lilt ha chiesto al Governo di istituire il bollettino quotidiano o settimanale del cancro, non per creare panico nella popolazione, ma per mantenere alta la guardia e desta l’attenzione, supportando in questo modo la ricerca che già oggi ci ha fornito nuovi strumenti, permettendoci di sviluppare la medicina predittiva che ci permette di predire almeno 50 casi di tipi di tumore almeno 4 o 5 anni prima che lo stesso si sviluppi identificando anche l’organo che potrebbe essere colpito, la ricerca che ci ha indicato come la Vitamina A può ridurre l’incidenza del cancro”.