“Si chiamano ‘Alba’ e ‘Beatitudine’ i due nuovi cocktail originali, nati, tra gli altri ingredienti, dal mix geniale e straordinario di Corfinio, Arzente e Aurum, i liquori e distillati amati da d’Annunzio, due produzioni uniche ispirate alla figura del Vate che portano la firma degli studenti della classe IV indirizzo Sala sezione C dell’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara. Cocktail che abbiamo divulgato nell’ambito della presentazione del libro ‘Il Brindisi del Poeta Astemio’, un evento che intreccia gli Atelier Letterari alla formazione pratica dei nostri ragazzi, dunque laboratorialità e cultura, storia e letteratura”. Lo ha detto la dirigente dell’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara Alessandra Di Pietro in occasione dell’evento odierno svoltosi alla presenza, tra gli altri, Enrico Di Carlo e Luca Bonacini autori del volume; Fausto Napoli Barattucci dell’Azienda Liquori Corfinio Barattucci; Maria Pia Costanzo Sommelier Alma; Daniela Puglisi dell’Ufficio Scolastico provinciale; Don Antonio De Grandis Presidente del Tribunale Ecclesiastico regionale; Pierluigi Francini de Il Parrozzo-Ritrovo d’Abruzzo; il referente di ANPE il dottor Cornacchia; l’Accademia della Cucina con Paola Ippoliti sommelier del Formaggio; Antonio Fagnani Presidente dei Borghi della riviera dannunziana; Elena Di Ghionno del Kursaal – Liquori Arzente; i Club Service con Domenico Marcantonio del Rotary e Alberto Siena per i Lions; Annamaria Di Rita per l’ANCRI; Andrea Piersante dell’Associazione Barman Italiani; Alvaro Fantini dell’Associazione Maitre AMIRA; e poi i docenti Vincenzo Gambino e Cocco ad affiancare i ragazzi autori dei cocktail, e Nadia Palumbo, Ileana Moretti e Ivo Mordente coordinatori degli Atelier Letterari, e poi gli studenti delle classi III indirizzo Sala sezione B, la classe I H, la IV sezione A indirizzo Accoglienza e le classi V sezione E indirizzo Enogastronomia.
“‘Il Brindisi del Poeta Astemio’ è un volume appassionante che racconta il rapporto di d’Annunzio con il vino, un artista poliedrico con il cuore di un ‘diversamente astemio’ – ha sottolineato la dirigente Di Pietro -, offrendo ai nostri studenti uno spaccato diverso del Vate, forse meno noto, ma sicuramente autentico che ci lascia anche un excursus storico sull’enologia dell’epoca attraverso le 295 bottiglie della cantina del Poeta. Dunque parliamo di un libro di ricerca, che pure racconta la nostalgia per l’Abruzzo e il suo Montepulciano, svelando il doppio volto di d’Annunzio, rigorosamente astemio nei banchetti ufficiali, tanto da essere un appassionato di acque minerali, pronto però a concedersi un buon calice di vini pregiati, champagne o distillati nelle occasioni private o con gli amici ‘sinceri’. Ed è la conoscenza di questo volto che ha ispirato il lavoro da bartender dei nostri ragazzi”. “La passione per i vini e le bollicine di d’Annunzio – hanno ricordato gli autori Di Carlo e Bonacini – si intreccia inevitabilmente con le vicende storiche che hanno costellato la vita del Poeta, dall’avventura di Fiume alla redazione de La Carta del Carnaro, al sogno fiumano infranto sino al ritiro a Gardone Riviera. Ed è sempre lo stesso autore, l’acquatile d’Annunzio, che traccia una mappa geografica dei vini e dei vitigni e li rende protagonisti nel suo rapporto epistolare con personaggi come Pietro Luxardo o Amedeo Pomilio, o persino nel suo rapporto con Giosuè Carducci. Il vino permea ogni momento della sua vita, la sua stessa creatività e lo spirito immaginifico del Vate, e ricordiamo l’arte pubblicitaria di d’Annunzio soprattutto nella promozione dei prodotti distillati tipici d’Abruzzo, l’Aurum, la Cerasella e la Mentuccia, promozione che poi tradisce la nostalgia del Vate per la sua terra e la sua anima”. “E il viaggio alla scoperta dei vini porta d’Annunzio anche in Francia – ha sottolineato Maria Pia Costanzo, ex studentessa dell’Alberghiero ‘De Cecco’, oggi responsabile della ristorazione con un percorso di formazione all’Alma di Gualtiero Marchesi – . Due terzi della sua cantina era composta da etichette francesi, in un lungo viaggio che lo ha portato dalla Penisola in Francia per cinque anni”. Fausto Napoli Barattucci dell’Azienda Liquori Corfinio Barattucci, fondatori dei Caffè Letterari Barattucci con sede a Pescara, Chieti e Napoli, ha ricordato come “d’Annunzio decanti a più riprese ‘l’odoroso corfinio teatino’, le prime bottiglie rappresentavano i personaggi di Aligi e Mila e le antiche anfore originarie del Corfinio furono da Michetti. La storia del Corfinio si intreccia con la storia della cultura abruzzese, in particolare con le riunioni e le vicende del Cenacolo dannunziano. Ancora oggi continuiamo a mantenere il segreto del Corfinio, composto con 42 erbe della Maiella impreziosite dal principe delle spezie, lo zafferano”. A chiudere l’evento è stata la presentazione dei due cocktail originali e dannunziani prodotti dagli studenti.