Ieri, si è tenuto presso l’Aula Magna del Presidio Ospedaliero S. Spirito di Pescara il convegno dal titolo “Nuove frontiere in anestesia locoregionale“, Responsabili Scientifici dr. Salvatore Antonucci e dr. Andrea Marrone.
L’evento, che ha avuto come tema centrale l’anestesia locoregionale, è stato organizzato dall’Unità Operativa Semplice Dipartimentale (UOSD) Gestione del Blocco Operatorio, diretta dalla dr.ssa Maria Rizzi, dall’Ufficio Formazione della ASL di Pescara ed è stato realizzato sotto l’egida dell’European Society of Regional Anesthesia (ESRA).
Tra i relatori si sono succeduti grandi nomi dell’anestesia italiana, e non solo, tra cui il dr. Pierfrancesco Fusco, tra i primi a studiare e diffondere le più avanzate tecniche di anestesia locoregionale grazie anche ad una importante produzione scientifica, editoriale e congressuale, ed il prof. Fabrizio Fattorini, Presidente designato ESRA.
Durante il convegno è stato dato ampio spazio ai professionisti che hanno riportato, ciascuno in merito al proprio ambito d’interesse medico, le innovazioni e i progressi compiuti nel tempo.
Il Direttore Generale della ASL di Pescara, Vincenzo Ciamponi, che ha portato i saluti istituzionali, ha ringraziato gli organizzatori del convegno “per aver riportato la nostra Regione, ed in particolare la nostra città, dopo diversi anni, ad essere protagonista di un evento avente come tema l’anestesia locoregionale”
“E’ motivo di orgoglio per la nostra ASL e per la UOSD Gestione del Blocco Operatorio” – ha affermato la dr.ssa Maria Rizzi – “ospitare un evento di tale spessore che ha come argomento le nuovissime metodologie in campo anestesiologico che consentono di effettuare interventi anche particolarmente complessi senza ricorrere all’ anestesia generale grazie soprattutto all’utilizzo degli ultrasuoni.”
Si tratta di tecniche che hanno rivoluzionato la pratica clinica anestesiologica: il principio su cui si basano consiste nell’applicazione degli ultrasuoni che consentono di localizzare, visualizzare i nervi all’interno del corpo umano e, di conseguenza, poter andare a bloccare la trasmissione del dolore, con l’iniezione di anestetici locali in prossimità di questi stessi nervi.
