Una domenica pomeriggio alla scoperta della propria città via fiume. Si percorrono le strade, si entra nei negozi, si passeggia sul lungomare, si visitano i musei.
E il fiume? Quello no, non è pulito. Il fiume a Pescara è inquinato.
Può essere anche vero, ma vedere Pescara dal fiume è un’esperienza tutta nuova: si parte dal Lungofiume dei poeti e poi… e poi ti perdi.
Sembra di non essere più a Pescara, cerci di capire dalle costruzioni dove ti trovi, quale punto del traffico urbano corrisponde a quel tratto di fiume.
Fino a un certo punto ok, poi… poi ti perdi nel verde, nel silenzio che solo i gabbiani, le gallinelle di mare e i piccioni rompono con i loro canti.
Ti guardi intorno incantata e pensi: “Questa è la mia Pescara!”.
Sì, Pescara vista dal fiume è un’altra città.
Si torni indietro, pensi che sia finito il tour e invece il catamarano punta verso il mare aperto. E lì, altro battito di cuore accelerato: la città vista dal mare aperto. Spiagge e colline, la vista che si perde fino a sua maestà il Gran Sasso.
A mare aperto con il sole di giugno che riscalda, le onde che danno movimento e la pace che solo il mare sa dare.
Una domenica pomeriggio diversa per vedere Pescara da un punto di vista diverso: un’iniziativa che Fiumare Abruzzo ripete da anni e anche per questo 2020, con le dovute precauzioni, e nel rispetto delle regole anti contagio, non ha voluto saltare.