Fa scuola il Modello Proattivo per la Fragilità, progetto per l’assistenza ai pazienti fragili, realizzato dalla Asl Lanciano Vasto Chieti e presentato nel corso del seminario che si è svolto nei giorni scorsi al Ministero della Salute di Roma.
Il modello sperimentato dalla Asl Lanciano Vasto Chieti, presentato dall’epidemiologo Pasquale Falasca a nome del Dipartimento salute e welfare della Regione Abruzzo, ha ottenuto l’apprezzamento del Ministero, perché ritenuto innovativo e in linea che con le indicazioni contenute nel Patto per la salute 2019-2021, finalizzato allo sviluppo dei servizi ospedale-territorio per i pazienti con multi cronicità e fragilità.
Uno dei punti fondamentali è un approccio totalmente diverso al paziente cronico, preso in carico in modo attivo e tenuto sotto stretto controllo prima che la patologia possa riacutizzarsi.
Lo scopo è evitarne l’aggravamento (con conseguenti ricoveri in ospedale) e rallentare l’evoluzione della malattia. Finora sono stati presi in cura 1.462 soggetti ultra 65enni, seguiti dalla dimissione ospedaliera alla degenza nel proprio domicilio o in altra struttura.
Le persone prese in cura rappresentano l’1,4% della popolazione in età compresa tra 65 e 74 anni, il 3,7% di quelle comprese tra 75 e 84 anni, mentre gli over 85 rappresentano il 6,9%.
I dati dimostrano che il target a cui ci si rivolge è quello che fa maggiore uso di farmaci e si ricovera più facilmente, confermando quindi la necessità di un approccio differente e di tipo attivo alle patologie croniche. I primi risultati della sperimentazione lo certificano perché si è osservata una diminuzione di ricoveri e consumo di farmaci del 47% inferiore rispetto ai pazienti cronici e fragili non ancora seguiti.
Nel corso dell’incontro è stata anche illustrata l’utilità di una app, scaricabile su smartphone e tablet, che offre un giusto supporto all’infermiere e ai familiari che prestano assistenza, per valutare il grado di fragilità. L’esperienza, avviata nel 2018, ha ricevuto impulso con la firma della convenzione socio-sanitaria tra la Asl e i Comuni delle aree interne, raggiungendo risultati decisamente apprezzabili.