Francesca D’Isidoro ci racconta i suoi romanzi

Francesca D'IsidoroFrancesca D'Isidoro

Abbiamo intervistato Francesca D’Isidoro, la scrittrice pescarese che dall’esordio auto pubblicato è arrivata a scrivere per Rizzoli. Ci ha raccontato il suo ultimo romanzo e qualcosa su di lei.

Ciao Francesca, com’è nato il tuo amore per la lettura e per la scrittura?

Innanzitutto, voglio ringraziarti per questo spazio. Per me è un grande onore, oltre che un immenso piacere essere vostra ospite!
Dunque, io sono sempre stata una lettrice compulsiva, anche se prediligevo tutt’altro genere, ero, infatti, un’appassionata di romanzi gialli, in particolare della divina Agatha Christie.

Sappiamo che dietro la nascita del tuo primo romanzo, “L’amore non è per tutti”, c’è una storia curiosa. Ce la vuoi raccontare?

Eh sì, la “storia curiosa” fa riferimento a una delusione d’amore.
Devastante. E, tornando da un viaggio di lavoro, stanca e disperata, mi sono ritrovata in un autogrill, sullo scaffale dei libri capeggiava un romanzo, “Ti Prego Lasciati Odiare” di Anna Premoli. Senza pensarci due volte l’ho afferrato, ho pagato e sono andata via.
Beh, quel libro mi ha aperto un mondo! Se non mi fossi fermata in quell’autogrill probabilmente non avrei mai conosciuto il mondo dei “romanzi rosa” e non avrei mai deciso di mettermi in gioco anche come autrice.
Praticamente ne “L’amore non è per tutti” ho raccontato la mia esperienza, arricchendola qua e là di aneddoti esilaranti, descrivendo qualche scena piccante (che non guasta mai) e, soprattutto, donandogli quel lieto fine che meritava.

Dal self publishing, passando per una casa editrice locale, sei arrivata a pubblicare per Rizzoli, sei soddisfatta? Cosa consiglieresti a uno scrittore esordiente?

Sono assolutamente soddisfatta e anche molto fiera di me!
Ricordo ancora il giorno in cui mi chiamò la Rizzoli, perché interessata ai diritti de “L’amore non è per tutti”, credevo fosse lo scherzo di uno di quei buontemponi dei miei amici. Quando realizzai, invece,  che no, era tutto vero, quasi svenni dalla gioia.
A uno scrittore esordiente, ora come ora, consiglierei solo di valutare bene, prima di prendere una decisione a livello editoriale, questo è un mondo di barracuda e la serietà, fatte le dovute eccezioni ovviamente, appartiene solo alle grandi case editrici come, appunto, la Rizzoli, purtroppo.

“Non lo avevo considerato” è il tuo terzo romanzo, senza rivelarci troppo, ci vuoi svelare qualcosa della trama?

La trama è delle più “canoniche”, un ragazzo e una ragazza s’incontrano, si piacciono, finiscono a letto insieme. All’apparenza nulla di nuovo, insomma. Il libro, però, al suo interno contiene parecchie sorprese, alcune molto divertenti, altre meno… Si toccano parecchie tematiche, anche piuttosto “scomode” e decisamente poco convenzionali, si ride parecchio, questo è certo, ma non mancheranno scene commoventi. Comunque, dovete leggerlo per capire!

Come mai la scelta di usare due voci narranti, Diletta e Francesco, e come ti sei trovata a scrivere da un punto di vista maschile?

Io adoro i POV (Point of view n.d.r.) maschili! Quando scrivo dal punto di vista di uno dei miei protagonisti uomini, mi sento la regina del mondo. Come se mi fosse consentito di risolvere uno dei più oscuri misteri dell’universo, perché, diciamo la verità, capire cosa passa nella mente di un uomo è davvero un’impresa impossibile. Checché se ne dica, quelli veramente complicati siete voi maschietti, altro che noi donne!

Il tuo stile è molto ironico e spesso le tue protagoniste sono ragazze goffe che non si prendono troppo sul serio. Ti senti un po’ la Bridget Jones italiana?

No. Per niente! Bridget Jones mi fa un baffo in quanto a goffaggine e disastri sentimentali. Credimi, io sono un gradino (ma anche due tre) sopra di lei.

Hai sempre scritto di rapporti amorosi, secondo te quali sono gli ingredienti perché questi due mondi così diversi, l’uomo e la donna, possano andare d’accordo?

Credo, in realtà, che sia solo una questione di fortuna. Io, per esempio, non ne ho!

Cosa pensi di questo momento storico, dove da una parte il movimento #metoo avanza, mentre in Italia sembrano riprendere forza movimenti reazionari contro diritti civili più moderni?

Guarda, quando penso ad aberrazioni come il congresso di Verona, mi viene solo da piangere. E con questa risposta credo di essere stata abbastanza esaustiva riguardo a quelle che sono le mie idee in merito.

Sei già al lavoro su un nuovo romanzo?

Certo!
Ho in stesura una commedia erotica decisamente scoppiettante, che spero con tutto il cuore di riuscire a portare a Milano il 29 giugno, per la prima edizione del Festival Romance Italiano, un evento a cui tengo moltissimo.

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