Domenico Pettinari: “Siamo l’unica alternativa credibile”

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Intervista all’esponente cinquestelle che non risparmia bordate agli avversari

Le elezioni regionali sono alle porte, abbiamo intervistato Domenico Pettinari, già consigliere regionale del M5S e in passato responsabile dell’organizzazione antiracket, antiusura e a tutela dei consumatori, che si ripropone anche in questa tornata elettorale.

“Il movimento è l’unica alternativa credibile e con una candidata veramente abruzzese, la nostra Sara Marcozzi – esordisce Pettinari – dall’altra parte ci sono due coalizioni con sette otto liste, un’accozzaglia di partiti ognuno dei quali con idee diverse, non potrebbero mai governare in maniera lineare e ricordo che il centrosinistra si ripropone con tutti quelli che ci hanno già amministrato, in maniera fallimentare, con D’Alfonso”.

Ormai figura di spicco dei cinquestelle, entra nel merito di alcuni argomenti a lui particolarmente cari.

“Sono e siamo contro il taglio drastico della sanità, – afferma il candidato al consiglio regionale M5S – le amministrazioni precedenti hanno fatto tagli ragionieristici sulla pelle dei cittadini, depotenziando la sanità pubblica dei presidi minori, spingendo l’utenza verso ospedali maggiori già in crisi che oggi arrivano a rifiutare l’utenza, ecco quindi liste con attese lunghissime e prestazioni che non vengono erogate, costringendo il cittadino a virare verso strutture private. Nei trasporti non andiamo meglio, ben quindici corse soppresse, penalizzando le aree interne, fatte di comuni che si spopolano sempre più”.

Quattro i candidati alla presidenza della regione e ampie coalizioni.

“Il Pd nasconde il simbolo mettendo avanti le liste civiche, probabilmente se ne vergognano, invece il nostro è da solo e ben in mostra, chi ci sceglierà avrà la certezza di votare un unico programma e una lista di 29 persone, opposte in una lotta sleale contro centinaia di candidati degli altri schieramenti, la legge, da rivedere, lo consente, ma nonostante questo i sondaggi ci vedono al primo posto oltre il 38%, sarà una lotta all’ultimo voto”.

Una corsa a tre, con il candidato di CasaPound a fare da spettatore, in cui non è previsto il ballottaggio, chi riuscirà a prendere più voti verrà eletto. Con la speranza di sbancare alle urne, continua il tour elettorale del movimento, che fa tappa in tutti i comuni.

“Stiamo incontrando i cittadini – conclude Pettinari -, facendogli capire che chi vota Lega non vota Salvini ma Forza Italia, in quanto i candidati locali sono ex-forzisti o di Alleanza Nazionale e non rappresentano assolutamente il nuovo, sono alleati di Berlusconi”.

Michele Brunetti

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