Il Florian di Pescara, martedì 27 e mercoledì 28 marzo alle ore 21, presenta lo spettacolo Theatrum Mundi show dopo il felice debutto al Teatro India di Roma, il nuovo lavoro di Pippo Di Marca.
Lo spettacolo è una summa della poesia occidentale da Cavalcanti fino al Novecento, un continuum che, come un ‘flusso di coscienza poetico’ scorre lungo i secoli ed ha come bussola il Finnegans Wake di Joyce, lo sterminato ‘poema’ dove la parola prova a ‘rappresentare’ tutte le lingue della storia dell’occidente, spesso facendone sublime parodia.
Su questa linea, a tratti da allucinato ‘show’, lo spettacolo intende riproporre, avanti e indietro nel tempo, con maschere nuove e aggiornate, gli orrori e le assurdità di sempre. Non solo i poeti puri, ma anche grandi della letteratura, della filosofia, del teatro, del cinema, di ogni epifania della dimensione umana che possa essere ascritta alla famiglia allargata della poesia, vengono convocati sulla scena: affidati alle voci dei quattro attori e a un flusso di immagini, di visioni. Si che sfilano, con Joyce, altri ‘quaranta ladroni di poesia’ – tra cui, Villon, Dante, Rabelais, Marlowe, Eliot, Nietzsche, Holderlin, Majakovskij, Kafka, Pound, Rimbaud, Baudelaire, Lautrèamont, Beckett, Fellini, Pasolini – concorrendo a estrarre lacerti di ‘bellezza’ dalle insondabili profondità delle miserie e delle macerie umane. Biglietti: intero € 10 ; ridotto € 8 ; professionale € 7 (per gli allievi delle scuole di teatro, musica e danza convenzionate).