Stop al cementificio. Regione, Provincia e Comune di Pescara dicono no alla riaccensione

Stop al cementificio. Camillo D'AlessandroCamillo D'Alessandro

Attraverso un comunicato stampa congiunto, Comune di Pescara, Regione Abruzzo e Provincia dicono no alla riaccensione del cementificio.

“Le istituzioni sono mobilitate perché la struttura dell’ex cementificio venga riconsegnata alla città di Pescara e trovi una destinazione nuova, diversa da quella produttiva – dichiara Camillo D’Alessandro, Coordinatore della maggioranza della Regione Abruzzo – Stop cemento al cementificio. L’area ha già avuto un suo periodo dedicato all’industria ed ha già dato molto come produzione in larga scala del cemento. Oggi il contesto urbano in cui quei volumi sono ubicati è profondamente cambiato e nessuna collaborazione da parte delle istituzioni potrà mai essere assicurata sul fronte del recupero della vita produttiva del cemento. La riqualificazione delle città cammina su altri binari che non possono essere ignorati o subordinati a priorità diverse dal recupero urbano sostenibile e da nuove funzioni in linea con modelli di sviluppo che ci allineano a realtà europee e buone pratiche”.

“E’ indispensabile riconvertire quegli spazi e dare nuova vita ad un complesso che ha esaurito la sua funzione produttiva originaria – aggiunge il presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco – La Provincia è disponibile a condividere un progetto nuovo per il futuro di quello che è stato il cementificio e che dovrà essere luogo per cui costruire una nuova funzione insieme al territorio.. Un obiettivo, quello di metterlo a disposizione della città, nei confronti del quale cui saremo lieti e pronti a lavorare insieme”.

“Regione Abruzzo, Provincia e Comune di Pescara condividono l’idea che quell’area torni ad essere della città – aggiunge il vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Pescara Antonio Blasioli – Si tratta di un obiettivo condiviso dalle istituzioni, da concretizzare attraverso un cammino di riappropriazione, di riqualificazione che sia capace di farne uno spazio vivibile e sostenibile a servizio di tutti e che dobbiamo perorare soprattutto in queste ore in cui è in trattativa l’acquisto della struttura e una sua riaccensione. Quello spazio deve rinascere con una funzione diversa da quella del passato. Gli ingredienti ci sono tutti, l’unica cosa da rimettere in moto sono le idee perché questo orizzonte si avvicini sempre di più. Si tratta di un traguardo su cui è necessario puntare gli sforzi, una sfida che unisce chiare volontà istituzionali e ci impegna a varcarlo per il bene della comunità”.

 

Articolo offerto da: