Dighe in Abruzzo, prevenzione e controlli strutturali

Diga di CampotostoDiga di Campotosto

Primo incontro di lavoro relativo alle imminenti attività di prevenzione e verifica delle condizioni strutturali e sismiche di dighe e invasi su territorio regionale.

La riunione ha avuto luogo nella sede di Pescara della Regione Abruzzo tra il presidente Luciano D’Alfonso, i rappresentanti delle quattro prefetture abruzzesi, i dirigenti regionali, l’Arap e gli enti proprietari delle infrastrutture idriche.

“L’incontro ha avuto l’obiettivo di accendere una luce sull’accertamento delle condizioni di staticità, sicurezza idraulica e sismica degli invasi presenti nella nostra regione – spiega il presidente D’Alfonso -.E’ fondamentale avviare, infatti, un monitoraggio costante sull’intero patrimonio idrico, redigere una sorta di fascicolo per ogni infrastruttura, al fine di individuare eventuali attività di intervento. Per questo motivo sono state affrontate anche le criticità presenti nelle dighe di Penne e Chiauci per le quali sono stati programmati interventi di ripristino e messa in sicurezza.È necessario lavorare anche ad una programmazione pubblico-privata, come nel caso di Campotosto, dove Enel, gestore della diga, dovrà farsi carico di responsabilità economiche per migliorare la sicurezza delle infrastrutture idriche”.

“Inoltre – sottolinea il governatore – nel mese di ottobre convocherò un incontro operativo con i proprietari e gestori di dighe, alla presenza di Erasmo De Angelis, coordinatore della struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche nell’ambito del programma Italia Sicura”.

Secondo un primo censimento, in Abruzzo, sono attive 14 dighe di carattere nazionale (Alanno, Penne, Piaganini, Poggio Cancelli, Provvidenza, Rio Fucino, San Domenico al Sagittario, Sella Pedicate, Barrea, Bomba, Montagna Spaccata 1, Montagna Spaccata 2 e Montagna Spaccata 3), 43 dighe di carattere regionale, di cui una in provincia di Teramo, 20 in provincia dell’Aquila, 12 in provincia di Pescara e 10 in provincia di Chieti, e 2.364 invasi ex provinciali (476 in provincia id Pescara, 1.111 in provincia di Teramo, 516 in provincia dell’Aquila e 261 in provincia di Chieti).

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