Finge di aver subìto una rapina: i Carabinieri di Pescara hanno denunciato un 58enne residente in provincia per simulazione di reato.
L’uomo si è recato nei giorni scorsi presso la Stazione Carabinieri di Pescara in viale D’Annunzio denunciando di essere stato vittima di un grave episodio: ha raccontato di aver subìto una rapina nella mattinata, mentre percorreva a piedi via Benedetto Croce. Secondo quanto asserito, l’uomo sarebbe stato circondato da quattro persone di colore che, sotto la minaccia di un coltello, si sono fatte consegnare duecento euro che aveva in tasca. Una brutta storia che ha immediatamente dato vita ad approfondite indagini per individuare gli autori del fatto.
Dopo qualche giorno di accertamenti, però, si è cominciato a considerare che la storia scricchiolava. Acquisite le immagini del sistema di videosorveglianza comunale del luogo teatro dei fatti, si è appurato che l’uomo ha inventato totalmente quanto narrato ai Carabinieri. Le immagini, infatti, nell’ora e nel luogo da lui indicati, lo riprendono mentre si reca dal tabaccaio a comprare le sigarette e si intrattiene poco dopo a fumarne una. Quindi nessuna traccia di uomini di colore, né di coltelli né di minacce. Nessuna rapina è stata compiuta e adesso le indagini proseguono per comprendere i motivi che hanno indotto l’uomo a simulare il reato.
Non è il primo caso di persone che inventano di essere state vittime di reati. Qualche settimana addietro un padre aveva segnalato ai Carabinieri di una Stazione della Provincia la rapina patita dal figlio 16enne. Raccontò che il ragazzo, mentre passeggiava in una via del paese, era stato fermato da due giovani sconosciuti, armati di coltello, che lo avevano minacciato di morte, spinto contro un muretto e gli avevano rubato il portafogli con all’interno venti euro. I militari si erano subito attivati per risalire all’identità dei presunti colpevoli ma, dopo le prime discrepanze con le testimonianze raccolte, avevano convocato il ragazzo che, messo alle strette, aveva confessato di essersi inventato tutto, riferendo di sentirsi solo e di averlo fatto per attirare l’attenzione e la comprensione dei genitori.