Digital marketing: orientarsi con Riccardo Di Nisio

Riccardo Di NisioRiccardo Di Nisio

Sempre più spesso si sente parlare di digital marketing, web marketing, social media e tutta una serie di termini tecnici che spesso lasciano attoniti i non addetti ai lavori, frastornati dal repentino passaggio dalle tecniche di marketing e pubblicità tradizionali a quelle permesse dalle nuove tecnologie, ormai sempre più veloci nella loro evoluzione.

Per farvi un quadro più preciso su quest’interessante tema, abbiamo intervistato Riccardo Di Nisio, esperto del settore, consulente e titolare del sito www.pescaracorsidigitalmarketing.com. I corsi che tiene presso la sua struttura accompagnano l’utente attraverso tutti gli aspetti del digital marketing, basandosi soprattutto su esempi pratici e facilmente applicabili.

Riccardo, quando e come ha iniziato a occuparsi di digital marketing?

Per anni mi sono occupato di ricerca statistica presso il polo universitario di Chieti, fino al 2010 per la precisione. In seguito ho collaborato con Il Sole 24 ore, la LUISS e la Reply, una società che si occupa di digital marketing per conto della Fiat, sviluppando così una solida esperienza nel campo del digital marketing, come team leader data scientist, occupandomi in particolare dei big data.

Cosa sono i big data? 

Big data è un termine che si usa quando si è in presenza di una mole di dati talmente estesa da richiedere metodi particolari per analizzarli. Si tratta di dati di origini diverse, molteplici, usati per dare vita a statistiche inferenziali e sistemi non lineari. In parole povere i big data sono essenziali per definire strategie di marketing digitali basate sull’analisi dei bisogni e sulla previsione dei comportamenti del possibile cliente.

L’utilizzo di queste analisi particolari ha cambiato molto l’approccio del marketing tradizionale?

Direi di sì, ad esempio si sta abbandonando la tradizionale segmentazione del mercato, che divideva appunto l’utenza in segmenti diversi, affini per bisogni e comportamenti; al suo posto si parla di “personas”, ovvero siamo in possesso di talmente tanti dati da poter seguire il “customer journey” passo dopo passo, personalizzandolo persona per persona, per una sempre maggiore efficacia per le aziende, e soddisfazione per il fruitore.

Ecco un’altra parola ostica; cos’è il “customer journey”?

Con “customer journey”, ovvero “viaggio del consumatore”, intendiamo il percorso che l’ipotetico consumatore affronta dal primo manifestarsi del bisogno, al successivo contatto con l’azienda, fino alla conversione nell’acquisto del bene o servizio. Oggi attraverso il “machine learning” , l’utente non è solo assecondato nel soddisfacimento del proprio bisogno, ma, attraverso un’interpretazione di questo e le tecnologie di remarketing e retargeting viene guidato nei vari passaggi.

Tutto questo non è un po’ inquietante?

Guardi, tutte le tecnologie possono essere usate in modo distorto; io ci vedo solo grandi possibilità per una sempre maggiore soddisfazioni delle parti coinvolte. Il mercato e i dati a disposizione oggi sono talmente estesi e diversificati da richiedere una guida e i mezzi per essere affrontati. Mi piace citare il “paradosso della bicicletta rotta”: se si rompe un pezzo della bicicletta che non conosciamo, possiamo avere a disposizione il miglior motore di ricerca ma non ne verremo mai a capo. Se invece, attraverso la conoscenza, siamo capaci di capire quale componente tecnico si è guastato, magari troveremo non solo una soluzione, ma anche un tutorial che ci guidi passo passo.

Come funziona una campagna di digital marketing?

Si articola in genere in cinque passaggi fondamentali: 1. Analisi del bisogno; 2. Targetizzazione; 3. Sperimentazione; 4. Gestione del “funnel”; 5. Avvio della campagna.

Per concludere, qual è la situazione a livello locale?

Sicuramente siamo molto indietro rispetto, ad esempio, a Milano. C’è molta confusione sul tema, spesso le aziende investono molto per un sito all’avanguardia senza poi riuscire a farlo funzionare a dovere. Un sito può essere il più bello del settore, ma senza un adeguato Seo e Sem, senza insomma il digital marketing, rischia di rimanere come un’auto sportiva senza pilota. Per questo ho istituito anche un punto d’ascolto gratuito per le aziende.

Insomma, internet si conferma un oceano pressoché infinito di possibilità, dove il digital marketing potrebbe essere più di una buona bussola per orientarsi. A patto di mettersi nelle mani di esperti navigatori della rete.

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