Il suo primo incontro con la politica, il tema dell’immigrazione, i suoi viaggi all’estero, la Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso e la questione relativa al nuovo stadio Adriatico: tutto questo è Antonio Razzi.
Sono questi i temi che sono stati trattati in una lunga intervista con il senatore di Forza Italia, Antonio Razzi, divenuto in poco tempo personaggio politico molto amato dagli imitatori.
Immigrazione
“Subito dopo la seconda guerra mondiale per aiutare la mia famiglia dovetti partire per la Svizzera, avevo già un contratto di lavoro e un attestato di saldatore meccanico. Nel paese svizzero c’erano regole rigide e la prima a cui fui sottoposto fu un controllo sanitario. Le persone immigrate che arrivano nel nostro paese, dovrebbero essere sottoposte a un controllo sanitario, cosa che invece ora non avviene. Perché tutte queste malattie (morbillo, meningite) stanno ritornando a galla? Bisogna alzare la guardia perché con l’arrivo degli immigrati clandestini possono infiltrarsi i terroristi; ci vuole più prevenzione nei controlli”.
Il primo incontro con la politica
“Ho iniziato a fare politica negli anni 90 ed ero molto vicino alla prima Dc con Romeo Ricciuti e Remo Gaspari. Poi, quando scoppiò Mani Pulite, sono andato via dalla Dc per approdare all’Italia dei Valori, con Di Pietro”.
L’amicizia con Berlusconi
“L’amicizia con Silvio Berlusconi è stata una cosa straordinaria; la prima cosa che mi disse: ‘Benvenuto nella mia famiglia’, per me fu un pregio, la famiglia è sacra non si abbandona mai”.
I viaggi
“Nel corso della mia vita ho compiuto numerosi viaggi. Ho incontrato tanti capi di Stato anche nella parte africana del pianeta. Conosco il capo della Corea del Nord, Kim Jong-Un, mi ha preso in simpatia. Nel mio ultimo viaggio sono stato a New York, ho incontrato gli emissari di Trump, perché lui durante la sua campagna elettorale aveva detto che voleva instaurare un dialogo con la Corea del Nord e io mi sono proposto di fare da tramite visto gli ottimi rapporti che ho con il presidente coreano. Gli emissari di Trump mi hanno riferito che lui avrebbe piacere di incontrarmi e appena avrà il tempo ci incontreremo”.
La Regione Abruzzo
“Da anni i cittadini abruzzesi sono presi in giro da tutti. Abbiamo una Regione disastrata: terremoto, neve, dissesto idrogeologico. Perché tutto questo? C’è da prevenire e mi riferisco alla vicenda di Rigopiano. Come si fa a costruire un albergo in una zona vietata? Non è possibile, siamo nel 2017 queste cose non devono succedere. Io vengo dalla Svizzera lì queste cose non succedono, perché a settembre i macchinari vengono revisionati, in quanto ai primi di novembre, arriva la neve. Pensare che non esiste una ‘Carta delle Valanghe’, è assurdo”.
Luciano D’Alfonso
“Conosco Luciano D’Alfonso, è una persona impulsiva, un vulcano, l’unico consiglio che posso dargli è di fare le cose giuste, oneste e serie”.
Il nuovo stadio a Pescara
“Ci vuole uno stadio adeguato dove la gente può andare con le famiglie; dove trova i negozi, divertimento, non è solo la partita ma, potrebbe funzionare tutti i giorni. Ho vissuto per anni a Lucerna, lì c’è uno stadio di 16 mila postiche è diventato un gioiello della città: ci sono negozi, parcheggi e senza pista di atletica. Pescara, dovrebbe avere anche una grande squadra di calcio perché è l’unica che sta sul mare Adriatico. Basta prendere esempio dal Chievo Verona, che è una contrada ed è da 14 anni in Serie A. Il calcio attira i turisti, questo potrebbe essere il volano per far ripartire l’economia nella nostra Regione”.