A tutela e difesa dei prodotti tipici d’Abruzzo

Prodotti tipici Abruzzo

Walter Mazzitti, già presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, anticipa uno dei punti di forza di un Patto per l’Appennino abruzzese.

Mazzitti propone l’adozione di un modello di sviluppo settoriale in tema di rilancio delle attività agricole di montagna e di valorizzazione dei prodotti tipici dell’Appennino per scongiurare l’abbandono dei territori, supportare la ripresa delle attività agricole, migliorare la qualità delle produzioni e conquistare nuovi mercati. È richiesta un’azione innovatrice sul versante della pianificazione.

Prioritari l’immediato risarcimento in favore degli agricoltori e allevatori, il rapido ripristino delle stalle, un efficace piano di comunicazione mirato a valorizzare i prodotti tipici di qualità più noti e maggiormente rappresentativi. Mazzitti chiede che la Regione si impegni a garantire il sostegno finanziario e tecnico, per l’ottenimento, per alcuni di essi, della certificazione di qualità europea (Dop): il Pecorino di Farindola, il Canestrato di Castel del Monte, le Lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, le Mortadelle di Campotosto, nonché i salumi di montagna e altri prodotti di qualità, espressione della elevata tipicità dell’Appennino abruzzese, drasticamente colpito dal sisma e dalle eccezionali avversità atmosferiche.

In previsione dell’annunciata assemblea che nei prossimi giorni sarà chiamata a definire le priorità e le azioni da contenere in un Patto per l’Appennino abruzzese, Walter Mazzitti rende nota una prima proposta a sostegno del rilancio dell’economia di montagna drammaticamente danneggiata dal terremoto e dai recenti eventi naturali eccezionali.

Stringere i tempi e intervenire con provvedimenti rapidi e innovativi. L’obiettivo è riuscire a frenare l’abbandono dei territori da parte delle popolazioni profondamente turbate dagli effetti dei drammatici eventi subiti, incrementando e mantenendo in montagna presidi stabili e di infondere nelle stesse comunità l’utopia necessaria secondo la quale è possibile restare nella propria terra, partecipare attivamente alla sua rinascita e continuare a vivervi un destino non scontato. In tale prospettiva un primo modello di sviluppo, prioritario e vitale per l’economia della montagna appenninica dovrà essere adottato per favorire il rilancio delle attività agricole e pastorali e dei prodotti tipici di qualità.

“Promuovere, acquistare e far acquistare i prodotti di qualità del nostro appennino – dichiara Mazzitti – equivale ad offrire un segno tangibile di vicinanza e solidarietà a quei produttori duramente feriti, tentati dall’abbandono dei territori e che rischiano comunque di perdere definitivamente fiducia e entusiasmo. Siamo il paese più bello – dichiara ancora Mazzitti – più buono e più ricco del mondo e l’Appennino e il Gran Sasso d’Italia ne sono una componente assai rilevante. Abbiamo dunque il dovere di aiutare la nostra gente di montagna a reagire, alzare la testa e recuperare ciò che è stato perso e renderlo ancora più buono e appetibile. Quello che ci attende – dichiara infine Mazzitti – è un passo importante e decisivo per un lungo cammino da fare assieme, Sindaci, cittadini, imprenditori e associazioni e gli effetti di ricaduta potranno portare grandi benefici in tutto l’Abruzzo. Sono certo che le positive esperienze già compiute e migliorate, potranno spingere i giovani ad approfittare delle straordinarie opportunità che offre questo variegato e ‘irriproducibile’ territorio che per molti turisti e viaggiatori ha ancora un ‘marchio’ troppo poco identificabile”.

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