Dramma nel vastese, parla lo zio di Italo: “La giustizia è quella che si fa nei tribunali”

Roberta e FabioRoberta e Fabio

di PAOLA D’ADAMO

E’ in carcere a Vasto Fabio Di Lello, il 34enne che ha ucciso con 4 colpi di pistola l’investitore della moglie, Italo D’Elisa, 21 anni. Il giovane è stato freddato in pieno giorno in Viale Perth vicino alla bicicletta che aveva parcheggiato da poco. Lo sfogo dello zio di Italo

Roberta Smargiassi è morta a luglio scorso all’incrocio con Corso Mazzini. La donna viaggiava in sella ad uno scooter quando è avvenuto l’urto con l’auto guidata da D’Elisa, che non si era fermato al semaforo rosso. Poi la 34enne era finita nella corsia opposta contro un’altra auto. D’Elisa, incensurato, era risultato negativo ai test dell’alcool e della droga. In questi mesi tante le iniziative organizzate, tutte chiedevano giustizia per Roberta. Fabio Di Lello non si rassegnava alla morte della moglie. L’uomo si è costituito e attualmente si trova in carcere a Vasto. L’accusa per lui è di omicidio volontario si aspetta l’interrogatorio di garanzia. Il panificio Di Lello in via Roma dove il 34enne lavora è rimasto chiuso.

“La giustizia non è questa –ha detto in collegamento con Federica Panicucci conduttrice di Mattino 5, Alessandro D’Elisa, zio di Italo D’Elisa- la giustizia è quella che si fa nei tribunali. C’è stata una disgrazia che ha colpito più famiglie. Abbiamo portato avanti il dolore con dignità. Non potete capire, un ragazzo di 21 anni che ha perso il lavoro, ha perso tutto. C’è stata una campagna di odio verso questo ragazzo, che vi assicuro era un ragazzo per bene, sensibile. Un ragazzo d’oro che ha subito una pressione mediatica. Una vittima anche l’altro ragazzo –continua Alessandro D’Elisa- parlando di Fabio Di Lello. Andava aiutato e non mettergli uno striscione davanti al locale dove lavorava e si recava ogni mattina”.

Italo D Elisa

Italo D’Elisa

Sulle polemiche sollevate da tanti che hanno valutato troppo lenti i tempi della giustizia per questa vicenda sono intervenuti il presidente del Tribunale di Vasto, Bruno Giangiacomo e il Procuratore della Repubblica, Giampiero di Florio, che in una nota congiunta hanno scritto: dal momento dell’incidente stradale che ha visto la morte di Roberta Smargiassi, 1.7.2016, all’udienza preliminare, che doveva essere celebrata il prossimo 21 febbraio a carico di D’Elisa Italo, sarebbero passati meno di 8 mesi; un tempo che non solo non evidenzia alcuna lentezza nello svolgimento delle indagini, ma segnala, al contrario, la celere trattazione del processo, respingendo qualsiasi diversa valutazione non fondata sui fatti e priva di qualsiasi riscontro in essi. L’auspicio di aver chiarito una volta per tutte che la vicenda in esame non possa essere catalogata come episodio di lentezza della giustizia”.

Articolo offerto da: