Lavoro e sicurezza: tema delicato e importante che fa subito correre la mente ai cantieri edili o alle fabbriche; questa volta invece affrontiamo l’argomento guardando a un altro settore del mondo del lavoro qual è il trasporto pubblico.
Non sono pochi infatti i casi che, a livello nazionale, hanno visto i conducenti di autobus al centro di aggressioni verbali e a volte fisiche. Anche Pescara non è immune: controllori e autisti oggetto di insulti e “mani addosso” da parte di passeggeri privi di biglietto che si sono rifiutati di scendere dal mezzo. Per capire possibili soluzioni, per evitare simili situazioni, abbiamo contattato Angelo Leone del sindacato Or.Sa (Organizzazione sindacati autonomi di base Autoferro) al quale abbiamo rivolto qualche domanda.
Sicurezza per i conducenti dei mezzi pubblici, cosa si può fare di più?
“Un aspetto determinante è il posto guida. In molti bus c’è uno sportello che impedisce il contatto diretto tra l’utente e l’autista. Ecco, noi faremo espressa richiesta all’azienda affinché i nostri mezzi possano avere una simile dotazione”.
Si può dire che, attualmente, il conducente di autobus è un mestiere a rischio?
“Diciamo che a livello nazionale la situazione è mutata in peggio; ricordo a Roma casi di vera e propria aggressione nei confronti di autisti. Serve una tutela maggiore della loro incolumità anche perché noi siamo il ‘front office’ dell’azienda nel senso che i cittadini/utenti interagiscono principalmente con noi”.
In quanto sigla sindacale, avete mai portato all’attenzione dell’azienda TUA una simile problematica?
“Non ancora ma lo faremo nel momento in cui la situazione sarà più chiara; è un periodo di gran confusione”.
In caso di situazioni critiche durante una corsa, cosa si deve fare per regolamento?
“Se sul mezzo è presente un controllore può chiamare i soccorsi e le autorità di Polizia chiedendo, ove possibile, all’autista di raggiungere il capolinea”.