Celenza: grande serata di satira al FLA

Fabio CelenzaFabio Celenza

di ANDREA LA ROVERE

Un auditorium Petruzzi gremito come nelle grandi occasioni, ha ospitato il primo dei due appuntamenti del Satyricom all’interno dell’edizione 2016 del FLA.

L’ospite d’onore, chiamato dagli organizzatori che lo inseguivano fin dall’edizione di giugno, è stato Fabio Celenza, il giovane musicista vastese divenuto celebre in tutto il paese non per le sue doti di chitarrista, ma come doppiatore di personaggi del mondo del rock e non solo.

Ma andiamo con ordine; l’intervista di Celenza è stata preceduta da un filmato che ha rievocato la prima edizione del Satyricom, manifestazione dedicata al fenomeno sempre più virale della satira web e che ha ottenuto un tale successo da vedere già dissate le date per la seconda edizione, che andrà in scena il prossimo giugno. Quella del Fla è stata quindi una ghiotta anteprima.

A intervistare Celenza è stato uno degli ideatori del Satyricom, Francesco Brescia, a sua volta apprezzato autore di satira web, attivo soprattutto sulla pagina Scie Comiche.

L’intervista si è articolata alternando alle domande semiserie di Brescia, che si è lanciato in un’accurata esegesi dei testi nonsense dell’ospite e alle risposte stralunate e surreali di Celenza, la proiezione dei suoi ormai proverbiali doppiaggi di Mick Jagger, Keith Richards e del Dalai Lama. Celenza ha raccontato della nascita quasi casuale, per divertirsi con fidanzata e amici, dell’idea, che è diventata virale in tutta Italia grazie, come capita per i fenomeni social, alla condivisione di influencer e pagine molto seguite, per poi soffermarsi sulle difficoltà che ha incontrato lavorando per grandi realtà come Colorado, programma comico Mediaset dove è stato fortemente voluto da Rocco Tanica, direttore artistico e membro degli Elio e le storie tese, dove tempi e logiche sono molto diverse.

Tra le anticipazioni, Fabio ha rivelato di essere al lavoro su alcuni filmati del grande stilista Valentino, che quindi potrebbe essere una delle prossime “vittime” dei suoi doppiaggi.

A noi preme ricordare una caratteristica dei lavori di Celenza, visto che quello dei doppiaggi dialettali è un fenomeno non nuovo nella nostra regione, basti pensare solo a Marco Papa, ed è l’assoluta perfezione tecnica nel seguire il labiale degli originali; questo attraverso l’uso di vari stratagemmi adottati dall’artista, come la pratica di mettere i filmati al contrario e, non ultimo, l’uso di frasi nonsense che all’effetto straniante aggiungono una verve comica imprevista.

Il vastese è parso personaggio surreale almeno quanto le sue opere, dando l’impressione ora di trovarsi a suo agio, ora di essere stato catapultato alla ribalta per caso.

Celenza, oltre al grande successo di pubblico, ha portato a casa anche il premio di Rock Legend.

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