I pro e i contro dell’automobile

traffico

La grande sfida sta tutta nell’attenuare gli effetti negativi dei trasporti – gas a effetto serra, inquinamento atmosferico e acustico – pur mantenendo le caratteristiche positive della mobilità. Purtroppo, chi vive in prossimità di strade trafficate è particolarmente esposto: quando i livelli di particolato superano i limiti di legge, e avviene spesso, gli inquinanti possono causare danni al sistema cardiovascolare, ai polmoni, al fegato, alla milza e nel sangue. L’Agenzia europea, nell’invitare i paesi membri a ridurre ulteriormente l’energia utilizzata nei trasporti, precisa che, da quando sono cominciati i rilevamenti (metà anni ’90) la domanda di trasporto passeggeri è aumentata costantemente, e la flessione recente non basta ad invertire la rotta. L’uso dell’auto privata resta stabile, nonostante recessione e aumento del carburante. E visti i costi di treni e altri mezzi, spostarsi in macchina può essere persino più conveniente. Di positivo c’è che le nuove auto sono più ecologiche ed efficienti nei consumi. Ciò nonostante, se solo i mezzi pubblici funzionassero a dovere o se esistessero piste ciclabili degne, molti di noi sarebbero ben felici di lasciare la macchina a casa, come accade in tante città europee. E’ bene sapere che la macchina inquina di più nei brevi tragitti, quando il motore è freddo, e che quando fa molto caldo i gas di scarico reagiscono col calore e favoriscono lo smog fotochimico. E’ opportuno anche controllare regolarmente la marmitta catalitica e tenere presente che, se si va al lavoro in macchina, si può condividere il tragitto con uno o più colleghi, ma se l’auto la si usa solo per il fine settimana, potrebbe rivelarsi un investimento non conveniente. Infine è va detto che i Suv, oltre a essere costosi da gestire, rilasciano il doppio di monossido di carbonio, idrocarburi e biossido di azoto rispetto a una vettura media.

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