Francesco, a bordo di un colorato van esplora l’Italia inseguendo un sogno

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di EDDA MIGLIORI

Un viaggio lungo l’est Italia, questa è l’avventura intrapresa a bordo del suo Ulisse, colorato furgoncino Piaggio Porter, da un giovane ingegnere di Napoli: Francesco Cositore.

Non semplici kilometri macinati, ma un vero e proprio cammino di crescita e di esperienza.

Sto seguendo sui Social gli spostamenti di questo intrepido viaggiatore da circa due mesi e mi ha incuriosito molto la sua filosofia e il suo approccio tanto da aver pensato di conoscerlo meglio e farlo scoprire anche a voi attraverso questa intervista.

Sulla pagina Facebook Vanpolitan lo scorso 12 giugno annunciava così la sua impresa:

Sono Francesco e a marzo 2022 ho mollato il lavoro ed abbandonato le mie “certezze” per viaggiare e vivere in un meraviglioso Piaggio Porter, il mio Ulisse. Erano ormai anni che in me cresceva il desiderio di voler mollare tutto e voler vivere una vita libera. Una vita senza orari, senza scadenze e senza schemi scanditi dalla routine quotidiana. Una vita che mi appagasse come persona e che non fosse finalizzata ad una carriera lavorativa e al raggiungimento di obiettivi materialistici. Credo che prima o poi nella vita giunge un momento in cui bisogna avere il coraggio di aprire il cassetto in cui sono custoditi i desideri più nascosti, le ambizioni ed i sogni e di affrontare con fermezza le insicurezze e paure che hanno fatto sì che quel cassetto restasse chiuso fino a quel momento. Le scelte ci mettono costantemente difronte a pro e contro ed a quel punto resta a noi stabilire verso quale direzione penderanno le nostre decisioni. Nel mio caso, su un piatto della bilancia c’erano il lavoro d’ufficio con contratto indeterminato, le comodità della vita convenzionale, i rapporti stabili e la quiete della comfort zone mentre sull’altro piatto della bilancia c’erano, e ci sono, le cose più preziose che un uomo possa avere: giovinezza, desiderio, curiosità, volontà, entusiasmo, allegria, gioia ma soprattutto tanta sete di conoscenza e di scoperta. L’ago della bilancia non poteva che pendere verso la realizzazione del mio sogno…ed io, con tanto timore ma con grande entusiasmo, ho deciso di inseguirlo.

 

Francesco, in tanti affermano di voler mollar tutto e vivere all’avventura. In tanti lo dicono ma pochissimi lo fanno davvero. Com’è nata la prima scintilla e la voglia di intraprendere questo cammino lasciando, a 34 anni, un lavoro a tempo indeterminato?

“Mi ritengo una persona molto curiosa ed è proprio questa curiosità per il Mondo che mi circonda ad essere lo stimolo per scoprire ed imparare costantemente cose nuove e mettermi continuamente alla prova. Credo che viaggiare sia il modo più immediato e diretto per conoscere il Mondo e se stessi. La voglia di intraprendere un viaggio con un van mi è venuta in Australia dove sono stato per una anno in un viaggio itinerante zaino in spalla; un viaggio che avrei voluto continuare con un furgoncino, come vedevo facevano in molti, ma a causa di un infortunio ho dovuto rinunciarci. Da lì è nata la prima scintilla”.

Quanto tempo è trascorso da quando hai accarezzato la prima volta l’idea fino a quando poi hai deciso che sarebbe diventata realtà?

“Il viaggio in Australia risale al 2011, quindi in realtà circa dieci anni. Una volta tornato ho continuato a studiare per la Laurea Magistrale in Ingegneria, dopodiché ho iniziato a lavorare subito come ingegnere in diverse città e per diverse aziende. Anche nelle realtà in cui partivo soddisfatto e molto motivato notavo però col passare del tempo un appiattimento, una routine sempre uguale che non mi appagava. Ho fatto un altro lungo viaggio, questa volta in Nuova Zelanda per quasi un anno. Al mio ritorno per una serie di circostanze mi sono trasferito a lavorare a Matera che ha segnato una svolta in termini di qualità di vita, di armonia e di serenità. Lì ho trovato una dimensione molto più in sintonia con il mio modo di essere e di intendere la vita. Ho riscontrato delle bellissime vibrazioni e un bel magnetismo. E’ stato mentre vivevo e lavoravo lì che ha preso forma definitivamente l’idea di questo viaggio”.291945896_142383345107671_3312901371407050540_n

Ti sei sentito supportato dalle persone a te care o la tua decisione ha suscitato perplessità?

“Ho avuto il sostegno totale dei miei genitori e la cosa che più mi ha colpito è stata che, in generale a capire e sostenere la mia decisione sono state tendenzialmente le persone più adulte. Mi hanno compreso ed incoraggiato a seguire questa mia scelta. Mi hanno esortato a vivere senza timori e senza precludermi alcuna esperienza. Da amici o conoscenti coetanei ho riscontrato un grande senso di scetticismo, demotivazione, paura ed incertezza per il mio futuro e molti dubbi”.

Come in ogni avventura che si rispetti, c’è sempre un destriero a supportare il protagonista, tu hai Ulisse. Parlaci un po’ di lui.

“Ulisse  è il mio amico di viaggio nonché il furgoncino con cui viaggio. L’ho comprato a Settembre del 2021 e l’ho trasformato in modo da poter viaggiare in totale libertà ed autonomia. Non avendo un garage tutti i lavori di allestimento li ho fatti in strada, richiamando molti curiosi che si chiedevano cosa stessi facendo. Ho tanti episodi particolari legati a quel periodo: dall’essere stato scambiato per un tecnico dell’Enel fino ad aver ricevuto un controllo dalla forze dell’ordine per una segnalazione. E’ stata anche l’occasione per conoscere persone interessanti e disponibili che mi hanno dato consigli e mi hanno aiutato. Ho scelto Ulisse fondamentalmente per un fattore economico, per le sue ridotte dimensioni (al pari di un’automobile), per i consumi limitati e anche perché esteticamente mi piaceva molto”.

Siamo già a circa due mesi dall’inizio di questo viaggio, da dove sei partito e cosa hai visto fino ad oggi?

“Sono partito dal paese in sono cresciuto e tutt’ora vive la mia famiglia: Qualiano, provincia di Napoli. Ho visitato la provincia di Benevento, e moltissimi luoghi in Molise e in Abruzzo. Da qualche giorno mi trovo nelle Marche”.

Come conti di proseguire? Quali regioni intendi visitare?

“L’idea è quella di continuare lungo la costa Est dell’Italia e un minimo di entroterra. Conto di proseguire attraverso le Marche, l’Emilia Romagna e poi Veneto e Friuli. L’idea è quella di arrivare in Spagna poi Portogallo entro l’autunno ma non ho ancora deciso se ci arriverò andando prima in Slovenia e poi da lì Austria, Svizzera e Francia o se attraverso il Nord Italia. Questa è un’idea di massima visto che buona parte del mio viaggio viene pianificato volta per volta senza programmi, date e scadenze”.

Hai mai avuto ripensamenti?

“No, per ora, assolutamente no. Sono molto felice della scelta di lasciare lavoro, casa e una vita “convenzionale” e utilizzare i miei risparmi per vivere questo periodo in libertà. Ogni giorno è diverso dall’altro, non sai cosa accadrà o chi incontrerai, ed è una sensazione stupenda”.

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Qual è stato fino ad oggi il momento più bello e quello più brutto o difficoltoso?

“Ogni giorno è stato molto bello e unico sia in termini di luoghi e località viste e ancora di più dal punto di vista umano. Questi due mesi mi stanno dando la dimostrazione di quanta umanità ci sia ancora tra la gente, soprattutto nei centri più piccoli, di quanta solidarietà, altruismo, collaborazione. Ovunque sia andato ho ricevuto una bellissima accoglienza ma il momento più bello, che porterò sempre nel cuore, è stata la tappa a Carovilli (in provincia di Isernia). Sono stato accolto come un figlio, un nipote, un fratello. Ho conosciuto delle persone che non dimenticherò mai. Il momento più difficoltoso lo sto vivendo in questi giorni perché Ulisse mi sta dando dei segni di malessere e sto andando più a rilento in attesa che possa trovare qualche officina meccanica aperta ed individuare il problema”.

Cosa pensi ti lascerà questo percorso?

“Tanto, tantissimo soprattutto in termini umani. Un bagaglio che non potrei vivere e assaporare in nessuna altra modalità che non sia questa”.

Ringraziandoti per la tua disponibilità, ci salutiamo con un grosso in bocca al lupo e con un’ultima domanda: Come immagini il dopo?

“In realtà non lo immagino. Non so cosa mi aspetterà alla fine di questa avventura e non voglio neanche pensarci. So che non escludo nessuna possibilità, che credo nell’Universo e che ciò che fai di buono ti torna indietro. Ho alcuni sogni: mi piacerebbe fare un’esperienza di vita a Milano anche se il desiderio più grande è fare il mandriano e vivere in bellissima prateria. Mi affascina molto anche l’arte, tant’è che nonostante viaggi con un budget ridotto destino sempre una gran parte della spesa giornaliera alla visita di musei, mostre ecc. Non so cosa accadrà, ma ciò che so per certo è che continuerò ad investire su me stesso e sulla mia crescita”.

Nel salutare Francesco lo ringrazio per il tempo che mi ha dedicato (abbiamo parlato davvero parecchio), per la sua educazione e delicatezza d’animo, per l’attenzione che mette nel descrivere emozioni e sensazioni.

Sono certa che questo percorso sarà per lui e per tutti coloro che lo incontreranno mentre girerà l’Europa a bordo del suo van multicolore, un’occasione e un’opportunità di arricchimento reciproco. Buon viaggio e buona strada Vanpolitan!

E’ possibile seguire Francesco su Facebook e su Instagram alle pagine Vanpolitan.

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