“Professionisti ai tempi del Covid”, il nuovo libro fotografico di Marco Lussoso

marco lussoso

C’è un alone crepuscolare nelle fotografie di Marco Lussoso, nel testimoniare questo momento storico che stiamo vivendo.

Questa pandemia offre un potenziale inimmaginabile di narrazione, sia per le molteplici sfaccettature che per l’impatto mondiale e dunque non è per caso che il fotografo abbia confessato che “fotografare all’interno dei reparti Covid sia stato il più importante reportage che abbia fatto”.

In questo secondo libro dedicato al Covid-19 che Marco Lussoso ha realizzato, racconta l’ambiente ospedaliero e l’operato di tutto il personale impegnato nel contrastare questo virus con grande sensibilità e umanità.

Questo progetto avrà una finalità benefica, in quanto il 10% delle vendite dei libri verrà donato in beneficenza al Covid Hospital di Pescara. Verrà stampato in tiratura limitata di n°300 copie.

Eppure Marco Lussoso non ha avuto il sostegno di agenzie fotografiche o testate giornalistiche che lo agevolassero nel prendere contatti e avere subito le porte aperte per questo suo lavoro, caparbiamente, con tantissima tenacia e forza di volontà ha fatto tutto da solo, confidando esclusivamente nella sua esperienza e professionalità.

Le sue fotografie sono intrise da una vocazione documentaristica e da un sottile afflato umanistico.

Lo vediamo, in particolare, nelle foto in cui il ricoverato è alle prese con una silenziosa conversazione con chi si sta prendendo cura di lui.

Il malato lotta contro la morte, e tanto più la fotografia assume quel senso carezzevole d’un momento intimo da proiettare nella nostra sensibilità una luce di calda solidarietà.

Marco Lussoso è stato lungamente un fotografo di punta nel panorama internazionale, adesso la sua voce è dispersa nel coro indistinto di una fotografia che non sa più guardare.

Eppure è un grande professionista, un uomo grato alla vita e al suo lavoro, un fotografo che ha saputo raccontare lo spirito che anima tutte le persone che da un anno sono impegnate costantemente nel contrastare il Coronavirus.

Senza enfasi. Senza retorica, ma con l’impegno di chi sa di avere delle responsabilità verso il proprio lavoro. E non è poco. Non lo è mai stato. Per questo Marco Lussoso è un grande uomo ancorché un grande fotografo.

Scatti d’autore che hanno immortalato i momenti di concitazione vissuti dal personale medico dei reparti dell’ospedale di Pescara, durante l’emergenza sanitaria.

Marco Lussoso è un fotoreporter e nella sua carriera ha avuto molti riconoscimenti professionali, ha lavorato in tutti i continenti del mondo, è noto per la sua maniacale dedizione alla professione, negli anni ha fotografato Olimpiadi, tutti gli sport a livello mondiale, nel 1995 è stato reporter di guerra in Bosnia e Croazia, nel 1997 in India ha fotografato i funerali di Madre Teresa di Calcutta, nel 1998 è andato in Kosovo, per citare solo alcuni suoi lavori.

Marco Lussoso ha realizzato il reportage seguendo la sua professionalità di fotografo che racconta fatti e avvenimenti sulla base di una sua trentennale esperienza fatta in vari paesi sia in tempo di guerra e sia in tempo di pace.

Colpito da questa tragedia che ha coinvolto migliaia di persone, ha sentito la necessità di dar vita ad un suo secondo libro capace di raccontare con i suoi “scatti” le vicende umane di tutto il personale sanitario e non, impegnato in questo anno di pandemia.

La fotografia di reportage è soprattutto il racconto di una storia, è un genere fotografico che predilige la testimonianza diretta, ovvero non vi è niente di costruito ma viene documentato quello che avviene senza interferire o manipolare gli eventi.

La fotografia contiene in sé una serie così ampia di significati che la parola stessa “fotografia” sembra quasi troppo piccola, troppo breve per poter esprimere tutto ciò che rappresenta.

Eppure tutto quello che c’è dietro un file è così complesso ed allo stesso tempo molto semplice, equivalente al tempo di un click.

Ma è proprio in quel click che la macchina fotografica compie un piccolo miracolo: la luce viene impressa sul sensore, si trasformerà in immagine e resterà a memoria delle future generazioni.

Non a caso proprio la fotografia rappresenta anche uno degli strumenti più efficaci di comunicazione.

Ed è una comunicazione particolare quella fotografica, fatta di simboli e metafore, e diretta alla sfera emotiva più che a quella razionale e verbale.

Marco Lussoso ha fatto un piccolo grande capolavoro che resta a suo merito ed è una testimonianza che onora Pescara a livello di giornalismo fotografico.

Marco Lussoso ha passato molte giornate per raccontare la lotta quotidiana che il personale dei reparti COVID-19 dell’Ospedale di Pescara, sta affrontando da un anno.

Un viaggio che rivela l’impegno e la fatica di medici, infermieri e operatori sanitari, volutamente e per rispetto il fotografo non ha voluto evidenziare la sofferenza dei pazienti, ma solo la grande umanità che resiste dietro visiere, occhiali, protezioni, guanti.

 

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