Due interventi in poche ore: salvata una giovane mamma

118 ambulanza

Sottoposta a due delicati interventi chirurgici nel giro di dieci ore, in due ospedali diversi, prima Pescara e poi Chieti, si è salvata una giovane mamma, che pochi giorni dopo il parto, è stata colpita da ischemia celebrale.

Il direttore della Cardiochirurgia di Chieti, Gabriele Di Giammarco

Il direttore della Cardiochirurgia di Chieti, Gabriele Di Giammarco

La donna era ancora ricoverata allo Spirito Santo di Pescara per sospetta miocardite post partum, quando è stata colta dal malore.

Si è reso quindi necessario l’intervento dell’équipe della Neuroradiologia interventistica, per sottoporre la paziente alla procedura di disostruzione della carotide. Una volta rientrata in Unità Coronarica è stata sottoposta a ulteriori esami diagnostici per accertare l’origine dell’embolia, identificata in un trombo all’interno del ventricolo sinistro.

Si è evidenziato, così, un quadro clinico complesso, caratterizzato da altissimo rischio per la paziente per via dell’elevata instabilità del trombo, facile a staccarsi e finire in circolo.

Dopo un consulto con il direttore della Cardiochirurgia dell’ospedale di Chieti, Gabriele Di Giammarco, è stato disposto il trasferimento della neo mamma con un’ambulanza del 118, che in pochi minuti ha raggiunto il SS. Annunziata dove l’équipe della Cardiochirurgia era già pronta a intervenire.

«Abbiamo lavorato utilizzando una ecografia epimiocardica ad alta risoluzione – spiega Di Giammarco, professore ordinario e direttore della cattedra di Cardiochirurgia dell’Università d’Annunzio, che ha eseguito l’operazione coadiuvato dalla sua équipe – per localizzare con assoluta precisione il trombo, e quindi rimuoverlo praticando una piccola incisione sul ventricolo sinistro.

Con l’intervento a cuore aperto eseguito a Chieti, durato circa tre ore, abbiamo chiuso il cerchio lavorando in sinergia con i colleghi di Pescara: loro sono intervenuti per rimuovere l’ostruzione del circolo cerebrale, noi per eliminarne la causa. Insieme abbiamo restituito una neo mamma al suo bambino e alla sua vita. E tutto si è consumato in una manciata di ore».

La paziente, dopo una breve degenza in terapia intensiva, ora si trova ricoverata in reparto, sta bene ed è in attesa di essere trasferita in una struttura di riabilitazione.

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