Teodoro lascia il PD e si candida sindaco

gianni teodoro

La notizia ufficiale è stata data dallo stesso Teodoro ieri sera, ma era già nell’aria da diversi giorni: l’assessore comunale ha deciso di separarsi dal PD e dal centro sinistra e di candidarsi a sindaco con la sua lista civica.

Motivo del divorzio: il candidato sindaco proposto dal PD, Carmine Ciofani, il cui profilo è per l’assessore incompatibile con la figura di candidato tratteggiata dalla stessa coalizione. Dopo la decisione di fare un passo indietro del sindaco uscente Marco Alessandrini, il Pd ha infatti puntato sull’avvocato Ciofani, già assessore comunale durante la giunta D’Alfonso. Proposta inaccettabile per Teodoro, il quale nel comunicato stampa spiega:

“Dopo un lungo confronto avviato tra il partito democratico e le liste civiche della coalizione, prendo atto che una parte del PD ha ritenuto di indicare la figura di un candidato sindaco il cui profilo si pone in antitesi con la figura di candidato tratteggiata dal tavolo della coalizione.

Il polo civico ha condiviso con il resto della coalizione che la figura del candidato sindaco fosse individuata tra coloro che avessero chiari requisiti, quali l’avere un grande consenso tra i cittadini, la conoscenza dettagliata dei problemi del territorio, oltre che una consistente esperienza nell’amministrazione comunale e soprattutto capacità di dialogo con la città e, in particolare, con quella parte della comunità cittadina che vive nei quartieri periferici”.

La decisione dell’attuale assessore, maturata anche attraverso il sostegno di importanti settori della società civile, del mondo imprenditoriale e delle professioni, sembra ormai irrevocabile:

“Pescara è la città in cui sono nato, in cui vivo e che amo, che ho servito sia da semplice cittadino che da rappresentante delle istituzioni.

Per questo ho deciso di candidarmi e guidare la città per i prossimi cinque anni, e di farlo tenendo ben presente che il vero cambiamento dovrà essere a trazione civica, mettendo in campo persone conosciute, capaci, oneste e in grado di avere un grande consenso, godendo della fiducia dei cittadini”.

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