Processo Aca: il pm chiede condanne

tribunale pescara

Il Pm Annarita Mantini, nel corso del processo sulle presunte tangenti all’Aca, ha chiesto 7 anni di condanna per Ezio Di Cristoforo ex presidente dell’Aca, e 3 anni per  Lorenzo Livello, attuale direttore tecnico, accusati di corruzione e turbativa d’asta nel periodo tra il 2010 e 2013.

Il processo ha fatto emergere un presunto sistema di tangenti e gare truccate che avrebbe condizionato anche l’appalto da un milione e 600mila euro per la manutenzione della rete fognaria di Pescara.

L’indagine, condotta dalla squadra mobile e dai Carabinieri Forestali di Pescara, aveva portato dal gennaio 2012 al luglio 2013 all’arresto di 9 persone tra imprenditori e funzionari pubblici accusati a vario titolo di turbativa d’asta e corruzione.

Di Cristoforo e Livello sono accusati di aver favorito l’attribuzione di 4 appalti per la manutenzione degli impianti fognari di Pescara alle società dell’imprenditore Claudio D’Alessandro, il quale, condannato, aveva patteggiato la pena ammettendo di essere stato costretto a pagare perché quello era l’unico sistema per non essere escluso dall’assegnazione degli appalti.

Secondo il pm, il presunto accordo tra D’Alessandro e Di Cristoforo, prevedeva il pagamento di tangenti, pari al 5% dei lavori in cambio dell’aggiudicazione degli appalti attraverso gare truccate.

L’Aca, costituitasi parte civile, ha chiesto una provvisionale di 300 mila euro tramite l’avvocato Canio Salese, il quale ha affermato che se le gare non fossero state truccate, la stessa Aca avrebbe potuto risparmiare il 20% delle spese.

La sentenza dovrebbe essere emessa il 25 marzo.

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