di MARINA MORETTI
Una conferma e una sorpresa spiccano tra le proposte della più importante fiera vinicola internazionale, il Vinitaly, in programma a Verona dal 15 al 18 aprile.
La conferma arriva dal sempre crescente interesse per il vino biologico, come testimonia lo spazio dedicato del Vinitalybio, realizzato in cooperazione con la Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica. La sorpresa è rappresentata dall’incremento del 25% dell’International Wine Hall, il salone riservato agli espositori esteri, la cui ri-chiesta di partecipazione è sempre più numerosa. L’ampliamento degli spazi per le produzioni straniere consentirà l’accesso di numerose aziende provenienti da altri paesi, anche insospettabili, come Etiopia e Danimarca, tanto per fare due esempi. Il programma completo della 52° edizione sarà presentato a Roma il 27 marzo, ma qualcosa è già pubblicato sul sito della manifestazione (www.vinitaly.com). Dal 1967 ad oggi, il Vinitaly non ha mai smesso di crescere e allo stesso tempo di affiancare, e talvolta anticipare, l’evoluzione del sistema vitivinicolo italiano. Per i produttori, e in generale per tutti gli attori del comparto, l’appuntamento veronese è imprescindibile per guardarsi intorno, per scoprire ispirazioni nuove e tendenze di mercato, e ovviamente per ampliare il proprio business attraverso il contatto diretto e l’utilizzo degli strumenti digitali più efficaci. Anche quest’anno il calendario degli eventi in programma sarà ricco e articolato, dai convegni ai seminari, dagli incontri a tema fino agli immancabili tasting, appuntamenti tipici del salone veronese.
Al centro delle degustazioni 2018 figurano i Vini dal mondo di Riccardo Cotarella che consentiranno di assaporare 15 etichette provenienti da Italia, Francia, Romania, Stati Uniti, Palestina, Russia e Giappone. Ma Vinitaly, oltre ai quattro giorni riservati agli operatori del settore, pensa anche ai semplici wine lovers, ossia a tutti coloro che il vino lo gustano per piacere e non per mestiere. Fuori dai padiglioni fieristici gli estimatori di Bacco potranno incontrarsi a Vinitaly and the City, una serie di eventi che permettono al pubblico di assaporare i vari vini provenienti dalle regioni italiane, una per ogni piazza di Verona e dintorni. E a proposito di regioni, sono stati appena rese note le tendenze di acquisto di vino nella grande distribuzione, analizzate da IRI per Vinitaly. Nel 2017, secondo questo studio, i preferiti dagli italiani sono stati i vini bianchi fermi, quelli a denominazione d’origine, i regionali, gli spumanti secchi. Tra i rossi il Montepulciano d’Abruzzo si conferma tra i campioni assoluti, con Chianti e Lambrusco; significativa anche la crescita del Pecorino, inserito tra i vini più richiesti. Intanto, in attesa di ulteriori dati che emergeranno dalla fiera veronese, per l’Abruzzo c’è già una buona notizia: la nostra regione è ancora una volta sugli scudi nel concorso che anticipa il salone: l’International Packaging Competition Vinitaly.
Da oltre 20 anni la competizione premia la cultura della comunicazione visiva più efficace riguardo a etichetta e confezione della bottiglia. La giuria della 22° edizione del Concorso Internazionale Packaging, presieduta da Cristiano Seganfreddo, ha assegnato il Premio Speciale Immagine Coordinata 2018 all’azienda agricola Fontefico dei Fratelli Altieri di Vasto, che grazie alla grafica dello Spazio Di Paolo ha anche vinto il bronzo, nella categoria vini bianchi tranquilli, con il Pecorino Superiore La Canaglia 2015. Tra gli altri premi, nella categoria dedicata alle confezioni di vini rosati tranquilli, etichetta di bronzo a un Cerasuolo d’Abruzzo doc bio dal nome insolito: Chiamami Quando Piove 2017, della società agricola Valori di San Martino sulla Marrucina. Anche in questo caso la grafica è stata curata dallo Spazio di Paolo di Case Zampetta (Pescara). Nella categoria confezioni di vini rossi tranquilli a denominazione d’origine e a indicazione geografica dell’annata 2015 e precedenti, l’etichetta di bronzo è stata assegnata al Montepulciano d’Abruzzo doc Rosso Dei Fauri 2013, tenuta I Fauri di Luigi Di Camillo (Chieti). In questo caso l’etichetta vincente è stata disegnata dallo studio grafico teatino Avantbras Hyperbold.
Perché l’occhio vuole sempre la sua parte, anche quando guardiamo una bottiglia di vino.