A causa delle condizioni di estremo degrado e disfunzionalità ripetutamente segnalate e rimaste inascoltate, il Sottosegretario alla Presidenza Mario Mazzocca ha disposto da oggi la chiusura dei suoi uffici regionali in via Passolanciano al 5° piano dell’ex palazzo Poste Italiane a Pescara.
Una decisione presa in completa autonomia dal Sottosegretario, delegato tra l’altro alla Protezione Civile, a tutela della dignità del lavoro, dell’incolumità e sicurezza degli impiegati esposti ogni giorno a rischi non indifferenti e a condizioni di estrema difficoltà. Come raccontato anche da un operatore di servizio, fortunatamente solo sfiorato da alcuni pannelli di cartongesso crollati dal soffitto.
“La misura è colma – spiega Mazzocca in una nota – Ritengo sia intollerabile che problemi segnalati da anni non vengano affrontati in modo risoluto. È intollerabile che si costringano dipendenti e visitatori a fare slalom tra le bacinelle poste nei corridoi per raccogliere l’acqua che cade dai tubi del soffitto; che dopo giorni dalla segnalazione di un disservizio non venga riattivata la connessione internet (fatto che impedisce anche il funzionamento della telefonia mobile, fax e stampanti); che il normale funzionamento degli ascensori sia una vera e propria chimera; che metà dei locali sembrino più depositi di scorte che uffici; che da circa 16 mesi perduri ininterrottamente il non funzionamento dell’impianto di climatizzazione nella seconda estate di caldo torrido e dell’impianto di riscaldamento durante lo scorso inverno vissuto al gelo. Di fatto, la situazione rende impossibile il lavoro a circa 100 dipendenti”.
“L’immagine che ne scaturisce è quella di un inarrestabile degrado – incalza il Sottosegretario – aggravato dal fatto che sta per essere completato il trasferimento dei dipendenti in servizio in via Raffaello che, dunque, verranno a lavorare in una sede così compromessa. Pertanto ho deciso di chiudere gli uffici della mia segreteria in via Passolanciano a partire da lunedì 3 luglio, trasferendomi – spero temporaneamente – nella stanza del gruppo consiliare in Piazza Unione, mentre i miei due collaboratori godranno di un – spero breve – periodo di ferie forzate”.