Il 10 e 11 maggio partirà il progetto “React – Reactivating European Citizenship: a network of inclusive towns”, del programma UE “Europe for Citizen”, di cui Anci Abruzzo è capofila in un partenariato comprendente Comuni, Università ed Enti del terzo settore di altri 6 Paesi.
La prima giornata del meeting ha visto un workshop nel quale i partner hanno illustrato i dati salienti sui migranti presenti nei loro Paesi e come questi affrontano il problema del razzismo. Nel secondo giorno, invece, i partner visiteranno il Centro Sprar “Lape Dream” per donne con minori richiedenti asilo dell’Arcidiocesi di Pescara, gestito dalla Caritas, dove gli operatori e gli ospiti racconteranno le metodologie di gestione e d’integrazione ed avranno modo di ascoltare testimonianze delle ospiti del centro.
“React, in linea con uno degli assi portanti di Europe for Citizen, si pone l’obiettivo – dice il Presidente Anci Abruzzo Luciano Lapenna – di creare una rete, i cui partner aderenti svilupperanno uno scambio di buone prassi per giungere ad un approccio condiviso nella lotta alle discriminazioni razziste, a processi d’integrazione sostenibili ed inclusivi in particolare per territori e Comuni in prima linea nella gestione del fenomeno”.
Il progetto si svolgerà nell’arco di due anni e i partecipanti lavoreranno seguendo un’agenda che prevede l’approfondimento dei seguenti temi: i valori che regolano la cittadinanza del proprio Paese, le buone pratiche d’integrazione, il dialogo interculturale, la Carta dei diritti fondamentali dell’UE, i principi della cittadinanza europea, le nuove strategie per favorire i processi d’inclusione a livello locale, nazionale e comunitario. In ogni Paese partner saranno implementate attività di consultazione con stakeholderS locali (scuole, enti locali, associazioni di immigrati, sindacati, ecc.) con l’obiettivo di raccogliere informazioni, proposte e modelli innovativi d’intervento sulle tematiche di riferimento del progetto.
Uno degli aspetti innovativi proposti da React è il coinvolgimento diretto dei giovani di seconda generazione e la loro funzione come agente di cambiamento nella costruzione di una nuova idea di cittadinanza, europea ed inclusiva.
Nello specifico il partenariato dei sette Paesi partecipanti è composto da: Edera – European Development and Education Research Association (Italia), i Comuni di Gornja Rijeka e Breznički Hum (Croazia), Università di Durazzo e il Comune di Durazzo (Albania), il Comune di Katerini (Grecia), la Ong-think thank Ecepaa (European Centre for Economic and Policy Analysis and Affairs (Belgio), la Cooperativa sociale Östergötland di Noorkoping (Svezia), il Comune di Wattrelos e Emigration Immigration Integration in Europe di Villeneuve-d’Ascq (Francia).