Il Centro Menopausa di Pescara, eccellenza del territorio. Punto di riferimento, da anni ormai, per le donne over 40 alle prese con il cambiamento radicale del loro corpo e dello stile di vivere. Una realtà nata nel 1996 con incontri quindicinali divenuti, già nel 2000, talmente fitti e continuativi da inserire il Centro della Asl pescarese tra i primi in Italia.
Ottobre, dichiarato il mese della donna da Onda (Osservatorio nazionale della salute della donna), ci ha spinto a conoscere un po’ meglio la struttura e le sue peculiarità attraverso la sua referente, la dotteressa Carmelina Santilli (nella foto) la quale ci racconta della passione per il suo lavoro e l’importante attività svolta dal Centro.
Dottoressa Santilli, il Centro Menopausa da lei diretto, con tutto lo staff, ha fatto passi da gigante soprattutto in tema di prevenzione al punto da ricevere i tre Bollini rosa da Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna.
“Sì, una grande soddisfazione. Nel 2012/2013 l’Osservatorio assegnò all’Azienda sanitaria di Pescara una targa con due Bollini rosa (il premio veniva riconosciuto da una commissione scientifica con assegnazione di bollini: da uno a tre). Il riconscimento veniva riferito a tutte le unità operitative che presentammo, quelle che si distinguevano particolarmente per i servizi sanitari dedicati alla salute della donna e dunque ha valenza aziendale. Una seconda partecipazione al bando di concorso successivo (dopo due anni) ci portò, nel 2014/ 2015 all’assegnazione di una targa con tre Bollini rosa. Un riconoscimento molto importante legato sia all’attivita prettamente scientifica-diagnostica-terpeutica sia a eventi scientifici e alle numerose iniziative di informazione con la popolazione, alcune in sintonia con l’organigramma di Onda. E anche per questo mese di ottobre, il mese della donna, saranno diverse le attività in programma che faremo insieme ai 60 ospedali premiati da Onda con i tre Bollini. Il tema guida che l’Osservazione ci ha dato, ruota intorno al tema Salute e Alimentazione e, personalmente, poichè ritengo che tutto abbia inizio in età infantile, ho coinvolto anche i pediatri”.
Menopausa, un tema del quale è molto difficile parlare. Cos’è cambiato rispetto al passato? E rispetto all’uomo?
“Rispetto all’uomo siamo molto avanti; questo grazie alle tante campagne di prevenzione e informazione che noi ginecologi, medici della donna, abbiamo realizzato. Oggi a Pescara la popolazione femminile è ben informata. Il nostro lavoro iniziato 19 anni fa negli ambulatori aziendali, e aperto all’esterno con eventi culturali a tema diretti alle donne realizzati in tutti gli spazi dove è stato possibile, nella sala convegni aziendale, sale consiliari di diversi comunni, nelle fabbriche, nelle sedi di associazioni onlus, nella sede ordine dei medici e anche con incontri itineranti incontrando le donne nelle piazze della nostra città coinvolgendole durante le loro passeggiate; perché abbiamo pensato che i messaggi debbano arrivare anche a quelle donne non avvezze a frequentare convegni. Tutte loro sono state invitate a diffondere il nostro messaggio. Ed è cosi che in 19 anni abbiamo avuto grossi risultati basta pensare che oggi le donne sono talmente informate sulla patologia osteoporotica, da porre domande molto dettagliate e specifiche. E’ questo ciò che dà soddisfazione, che emoziona perchè evidenzia il buon lavoro svolto da tutti noi; in primis quello delle infermiere che, ben edotte, sanno come rispondere alle domande della donna. Molto abbiamo fatto, ma molto, molto dobbiamo ancora fare”
Cosa accade al fisico di una donna quando si “vive” la menopausa?
“Una delle prime modificazioni soggettivamente riscontrabile è l’aumento ponderale con il conseguente cambiamento della propria immagine corporea; e poi alterazioni dell’ assetto lipidico, assetto glicemico, alterazione della funzione tiroidea con conseguente mutamento metabolico. Lo stop ormonale esprime disturbi a medio termine e lungo termine. I primi caratterizzati da vampate con sudorazioni profuse accompagnate anche da tachicadiae notturnee conseguente astenia al risveglio; i secondi patologia cardiovascolare, osteoporotica e genitourinarie. Il cambiamento dello stile di vita alimentare, abbinato a una maggiore attività fisica, può migliorare, attenuare tutti questi disturbi. E poi ci sono le terapie specifiche ormonali e non ormonali, ognuna cucita addosso alla donna, perche ogni donnda è diversa dall’altra e noi ce ne prendiamo cura a 360°; abbiamo esaminato circa 6mila donne alle quali abbiamo offerto un servizio di screening completo: esami di laboratorio, visita ginecologica, ecografia pelvica e transvaginale, pap-test e colloquio accurato. Questo richiede molto tempo perchè, conoscere una donna per la prima volta a 50 anni, significa scoprire il vissuto clinico, biologico, psicologico vasto, a volte devastante, e solo parlarndone approfonditamente può portare a realizzare una buona terapia”.
Quali i punti di forza del Centro Menopausa di Pescara?
“La donna. E’ lei il nostro centro, intorno alla quale noi operatori ruotiamo. Non sarà lei che andrà in cerca di approfondimenti, ma saremo noi a indirizzarla attraverso corsie preferenziali dedicate, organizzate, per ogni disciplina. Il centro è diventato un punto di riferimento per la sua multidisciplinarietà cioè la capacità di relazionarsi con tutte le altre unità operative. Qui ci tengo a precisare una cosa: va cambiata l’idea di specializzazione. Noi non siamo i meccanici del corpo, siamo gli operatori dalla salute della donna. Questa nostra specializzazione, va integrata con le altre: se una parte del corpo è malato, va analizzata in sintonia con altre. Se non opereremo così, non andremo molto lontano. Inoltre, molto importante per noi è l’umanizzazione del nostro lavoro: quando in una giornata di sensibilizzazione dedicata alle tematiche osteoporotiche realizziamo 200 esami Moc e poi 150 donne tornano a ringraziare, racconta molto, e vale più di mille stipendi, quello che ci trasmette una donna quando esce dai nostri ambulatori, quello che ci dice anche solo con gli occhi, è la nostra carta vincente”.
Da ginecologa, quanto ritiene importante fare Educazione sessuale nelle scuole?
“Premessa: è sempre e comunque giusto, importante parlare di salute. Credo il termine sia un po’ ‘demodè’. Sarebbe più giusto parlare di salute sessuale. La scuola è il momento in cui i ragazzi iniziano ad avvicinarsi a tematiche che li accompagneranno per tutta la vita. Anzi, aggiungerei accanto alla salute sessuale, la salute alimentare: le due cose non possono prescindere l’una dall’altra perchè quando la salute sessuale è buona, ci sarà anche una buona igiene intima sicuramente una buona alimentazione. Igiene e alimentazione, altri due aspetti inscindibili: se una persona ha un’igiene attenta, sarà sicuramente attenta a ciò che mangia. Discorso da fare nelle scuole superiori? No, inizierei dalle elementari parlando proprio di salute e igiene, magari cominciando a spiegare come si fa il bidè, cose che molte donne non sanno… Basti pensare ai numerosi casi di cistiti pediatriche-adolescenziali”.
Per concludere: perchè ha scelto Ginecologia e Ostetricia?
“In realtà non so bene il perchè. Sicuramente un qualche merito va riconosciuto ad una mia zia ostetrica. Ricordo che da bambina ero affascinata dai suoi racconti di quando ad Avezzano, andava nelle case ad assistere i parti delle sue pazienti. Certo, lo stupore, la meraviglia dell’ evento nascita, l’essere vicina e partecipe a una nuova vita ha sempre suscitato in me una grande emozione. Poi, il trascorrere del tempo, l’esperienza dell’età adulta, mi ha portata ad appassionarmi particolarmente alle problematiche delle sofferenze delle donne non più fertili perchè mi sembrava fossero messe un po’ in ombra nel periodo del bilancio della propria vita: il più fragile di tutto il loro percoso di donna”.